Spinello libero: la Sinistra dice si, la Destra no, il Pd ni

cannabisLa nuova discussione politica di queste ore nasce dalla proposta dell’assessore leghista lombardo Gianni Fava sulla liberalizzazione della cannabis. Immediatamente si è acceso il dibattito tra leader ed esponenti di vari partiti politici.

Subito bocciata da Roberto Maroni e Matteo Salvini, attuale segretario della Lega Nord, l’idea ha trovato sponda nel segretario di Sel Nichi Vendola e da una parte del Pd. Anche se il nuovo segretario del Partito democratico, Matteo Renzi, si è detto contrario pur se disponibile a modificare la legge. Per la liberalizzazione è ancora presto «Prima cambiamo questa leggiaccia, andiamo con ordine» ha sottolineato il sindaco di Firenze.

Idea folle, invece, per Maurizio Gasparri, Forza Italia. Mentre il senatore del partito democratico Luigi Manconi ha colto l’attimo per presentare senza indugio un ddl che prevede l’impunibilità per la coltivazione e la cessione per l’uso personale e «il ripristino della distinzione del trattamento sanzionatorio tra droghe leggere e droghe pesanti, con una riduzione delle pene per le prime, fino alla completa cancellazione delle sanzioni amministrative per i consumatori dei derivati della cannabis».

Dalla Lombardia arriva anche lo stop di Stefano Carugo, Nuovo centro destra, «Case chiuse, droghe aperte… ma dove stiamo andando?» si chiede il consigliere del Pirellone. Mentre Paolo Ferrero (Prc) ha accolto con piacere l’iniziativa leghista.

A nostro modesto avviso crediamo che la legge Fini-Giovanardi, che ha cancellato la distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti, vada rivista perché le differenze tra le varie droghe ci sono e sono notevoli. Non si possono equiparare i consumatori di cannabis con quelli di cocaina ed eroina. I primi spesso si “sballano” soltanto per rendere più allegra una serata tra amici, i secondi il più delle volte perché nel vortice della dipendenza. Ma mentre per i primi esiste un rischio minimo di dipendenza per i secondi questo è quasi inevitabile.

Così come è evidente la differenza tra chi coltiva, per uso personale, delle naturali piantine di cannabis sul balcone e chi spaccia cocaina, spesso tagliata con altre droghe coma la lidocaina, xilocaina, procaina o anfetamina o addirittura con sostanze varie tipo cemento, latte in polvere, polvere di talco e zucchero (fonte: disintossicazione-cocaina.it). Impossibile equiparare il reato di spaccio con la medesima condanna.

Tuttavia, pur se non completamente favorevoli alla liberalizzazione della cannabis, crediamo che legalizzare lo spinello, agli adulti, non sarebbe molto più pericoloso dell’attuale commercializzazione dei tabacchi, dell’alcol o perfino di gratta e vinci e slot machine, strumenti dalla dipendenza molto elevata del tutto simile, se non superiore, alla sottomissione da cannabis.

di Enzo Di Stasio

foto: telegraph.co.uk

Di seguito alcuni dei paesi europei dove la cannabis è legalizzata, o altamente tollerata, con normative specifiche sull’uso personale: Spagna, Portogallo, Olanda, Germania, Russia, Lussemburgo, Repubblica Ceca.

Mentre, oltre che in Italia, è illegale possedere, coltivare, vendere e acquistare cannabis in Francia, Svizzera, Belgio, Austria, Svezia e Regno Unito. Anche se alcuni di questi paesi hanno iniziato dei programmi di sperimentazione ai fini terapeutici e dispongono di normative proprie che autorizzano in qualche modo l’uso personale.

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