BMW 2002 Hommage: lode alla prima turbo

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Passato e futuro si incontrano nelle linee della concept BMW 2002 Hommage; design retrò e aggressività fuori dal comune come tributo all’iconica 2002 Turbo

M Division

M: non una lettera qualsiasi, ma un vero e proprio simbolo, per i puristi della guida, di sportività e velocità. Aerodinamica, potenza e leggerezza, è questo il mix vincente da cui, nel 1972, è nata la divisione sportiva BMW, la BMW M, anche detta M GmbH o BMW Motorsport. Se oggi guardiamo con ammirazione le ultime M3 ed M4, gran merito dobbiamo attribuirlo a quella che da sempre è considerata una delle regine della velocità degli anni ’70, la 2002 Turbo, basata sulla BMW Turbo (serie 02) del 1966. Presentata in occasione del Salone di Francoforte del 1973, è stata la prima vettura stradale europea dotata di turbocompressore di serie; nessun aiuto elettronico alla guida, 170 CV e soli 1075 kg di peso la resero presto un’icona della sportività dell’epoca, desiderata e temuta allo stesso tempo per via della sua brutalità e del grande impegno necessario alla guida.

Omaggio al mito

In questi giorni si è concluso il Concorso d’Eleganza di Villa d’Este 2016, appuntamento con cadenza annuale che, come sempre, ha avuto luogo sulle splendide rive del Lago di Como. Centinaia di modelli di autovetture d’epoca e prototipi di ultima generazione sono state ammirati dal pubblico che, insieme ad una giuria di esperti, ha premiato, al termine dell’evento, la vettura che più si è distinta tra tutte. Non sono mancate la rievocazioni in chiave moderna dei miti del passato, con BMW che ha voluto sfruttare l’edizione 2016 per celebrare i cinquant’anni della serie 02, esponendo al pubblico la BMW 2002 Hommage.

Design

A parte la meccanica, che, anche se la casa non ha rilasciato informazioni ufficiali, dovrebbe essere quella dell’attuale M2, la BMW 2002 Hommage ricalca lo stile che ha reso celebre la vecchia Turbo; l’enorme splitter anteriore ed i fari dalla forma circolare sono i medesimi, così come la scritta “Turbo” al contrario sul frontale, in modo che dallo specchietto retrovisore non si fatichi a distinguere di che aggressivo modello ci si trovi in balia. Le dimensioni, rispetto al modello precedente, sono inevitabilmente aumentate, il passo è stato allungato e i parafanghi allargati, come quelli di serie sulla Turbo che erano necessari per ottenere l’omologazione nelle competizioni. L’aspetto aggressivo è enfatizzato, oltre che dalle numerosissime bombature e prese d’aria, da enormi cerchi in lega da 20 pollici bicolore, che fanno intravedere vistose pinze color oro marchiate BMW M. Così come le ruote, anche la tinta Space Race Metal della carrozzeria è bicolore; la parte superiore, separata da quella inferiore da un profilo in fibra di carbonio, è opaca, come si usava in passato per evitare i fastidiosi riflessi dei raggi del sole sulla carrozzeria durante le competizioni sportive.

Fonte foto: press.bmwgroup.com

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