Villa Leopardi: un gioiello architettonico nel cuore di Roma, occupato abusivamente da senzatetto nella totale sporcizia

Sulla via Nomentana, al civico 385, nel secondo Municipio di Roma, esiste una bellissima costruzione, inserita nel piccolo parco di Villa Leopardi. Il parco pubblico, al cui interno vi è anche una biblioteca comunale, prende il nome dalla spettacolare costruzione ultimata alla fine del 1800 ed inizi del 1900. Un meraviglioso edificio in stile barocco e neo classico. Si tratta di un grande manufatto a tre piani con un giardino recintato, con piante ed essenze pregiate ma da molto tempo non più curate.

Da anni la villa è stata occupata da numerosissimi senzatetto che l’hanno trasformata in un dormitorio, pericoloso a se stessi e agli ignari visitatori che, oltrepassate le transenne e noncuranti dei divieti e cartelli di pericolo, vi dovessero accedere.

Ogni corridoio, ogni stanza, ogni luogo di questa splendida dimora è diventato un bivacco dove topi, immondizia, e stracci la fanno da padroni. Un vero affronto all’arte e al decoro urbano e alla stessa prevenzione di malattie infettive.

Infatti i barboni che vi abitano, uomini e donne, hanno chiuso con oggetti di fortuna gli accessi alle varie stanze, anche con catene e lucchetti, trasformando questa palazzina in un piccolo albergo a zero stelle. Un odore di putrido, di marcescente, di escrementi fecali rende l’aria irrespirabile. Inoltre vi sono seri pericoli di crolli, per solai e tetti lesionati. Tutto ciò è assurdo.

Questa dimora è stata recentemente anche sede del Gruppo Vigili Urbani del Municipio (all’esterno vi è ancora un cartello che lo ricorda), per essere poi abbandonata al più completo degrado, nonostante faccia ancora bella mostra di se, affacciandosi direttamente sulla via Nomentana.

Recentemente il Municipio ha pubblicato un bando pubblico per trovare idee e finanziamenti per restituirla, dopo un dispendioso ma necessario lavoro di restauro, alla cittadinanza attraverso una serie di progetti di riqualificazione anche culturale oltre che ambientale.

Ma il problema più serio sarà quello di far sgombrare le decine di clochard che vi abitano e che si sentono i padroni indiscussi di un bene troppo bello per essere loro abbandonato. Probabilmente al suo interno vi sono esercitati anche commercio e spaccio di droga, poiché all’imbrunire, come ci informano i passanti da noi intervistati, vi si vedono entrare persone dall’aspetto poco raccomandabile che ne escono poco dopo.

Ci chiediamo se Vigili urbani, Polizia o Carabinieri vadano spesso a controllare chi vi dimora e se questo sito non sia diventato base operativa per malavitosi o peggio ancora di terroristi.

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