Tunisia: la rabbia degli oppositori

C_3_TopNews_108384_foto-300x196Non si placano le proteste iniziate ieri mattina in Tunisia dopo l’uccisione di uno dei leader dell’opposizione, Chokri Belaïd, la situazione si fa anzi sempre più incandescente.

Alcuni scontri si sono avuti tra forze dell’ordine e manifestanti di fronte al Ministero dell’interno dove la folla si era radunata per chiedere le dimissioni del premier Hamadi Jebali, esponente del partito islamista Ennahda. Scontri si sono avuti anche a Beja dove sono scesi in piazza sia coloro i quali volevano manifestare contro l’uccisione di Belaid, sia i sostenitori di Ennahda, tra i due fronti si è scatenata una violenta sassaiola, mentre i negozianti si affrettavano ad abbassare le saracinesche.

Proprio le sedi di Ennahda presenti nel paese sono state prese d’assalto a Mezzuna e Gafsa, dove sono state saccheggiate, e a Kalaa Kebira, dove è avvenuto l’omicidio e dove la sede del partito al governo è stata data alle fiamme.

I funerali sono previsti, nei paesi islamici, entro 24 ore, non si conosce ancora il giorno ma l’opposizione promette già una giornata di sciopero totale.

Nel frattempo tutti i rappresentanti delle opposizioni presenti all’Assemblea costituente hanno rassegnato le loro dimissioni e si teme una forte crisi istituzionale.

di Redazione

foto: lasestina.unimi.it

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