Siamo nel 1978 e in quegli anni, oltre alla imperante discomusic, vi erano artisti che avevano saputo creare un pop-rock di alta classe, piacevolmente radiofonico e caratterizzato da magistrali arrangiamenti che andavano a braccetto con il funk, il soul e il jazz. Era il periodo di gruppi come i Doobie Brothers (capitanati nella seconda metà degli anni ‘70 dalla voce black di Michael McDonald), gli Steely Dan, ma anche artisti come Michael Franks e Christopher Cross (famoso il suo album del 1979 con la copertina con il fenicottero rosa contenente la celebrata “Sailing”).
Va anche menzionato tra questi Gino Vannelli, italo-canadese (origini di Ripabottoni, paese della provincia di Campobasso), classe 1952, che in quei periodi aveva pubblicato 5 pregevoli album mostrando una classe sonora ineguagliabile oltre che una voce cristallina e tendente al soul. Nel 1978 dà alle stampe quello che diventerà il suo album classico, ever-green, “Brother To Brother”.
Anche qui, come nei precedenti lavori, Gino sarà coadiuvato dai fratelli Joe e Ross. Troviamo ottimi musicisti come Jimmy Haslip, Carlos Rio, Manolo Badrena, Victor Feldman ed Ernie Watts e in 8 tracce ci si trova a viaggiare in una musica densa, di gran classe e dal profondo impatto emotivo.
Come non citare il pop-rock raffinato di “Appaloosa”, con gli impeccabili e fluidi assoli chitarristici di Carlos Rio, oppure “The River Must Flow”, con la voce in falsetto di Vannelli che si unisce ai cori delle Waters Sisters. E c’è anche, tra le altre tracce degne di nota, il super-singolo “I Just Wanna Stop”, che diventerà di diritto uno dei classici del musicista italo-canadese, una ballata pop-soul di grande eleganza impreziosita dal sax di Ernie Watts e dai perfetti impasti vocali della voce di Gino con le sorelle Waters. Il soul fa la sua parte del leone in “Wheels Of Life” e nella finale “People I Belong To”, brano malinconico con un testo dedicato agli affetti più cari del cantautore italo-canadese e impreziosito da belle parti di piano elettrico Rhodes e basso corposo.
La discografia di Gino Vannelli è ricca di pregevoli perle discografiche, una discografia che tocca i suoi apici con “Brother To Brother” e con il successivo “Nightwalker”(1981), altra grande prova dell’immensa maestria musicale del musicista molisano-canadese. Sono lavori in cui traspare il suo grande amore per la black-music, la fusion e il jazz, grazie a una vocalità intensa, espressiva e testi di spessore, diretti e allo stesso tempo profondi e ricercati. Ancora oggi, a 46 anni dalla sua uscita, “Brother To Brother” dimostra di essere invecchiato bene, come un buon vino, e ascolti dopo ascolti riesce sempre a regalare sfumature inedite, forte anche dei suoi arrangiamenti impeccabili e della sua varietà sonora, sia che si tratti di pezzi pop-rock che di ballate soul strappacuore.
Alle nuove generazioni, quelle desiderose di riscoprire grandi classici e musica di qualità, si consiglia l’approfondimento e la riscoperta della discografia di Gino Vannelli, partendo proprio da “Brother To Brother”, un viaggio sonoro in prima classe meritevole di essere vissuto.
Fonte foto: GinoVannelliVEVO
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