Radio Città Aperta: chiude una delle prime radio libere ed indipendenti romane

Radio città aperta logo“Amo la radio perchè arriva dalla gente,entra nelle case e ci parla direttamente e se una radio è libera ma libera veramente mi piace ancor di più perché libera la mente”, questo scriveva e cantava Eugenio Finardi nel 1976.

La radio, un patrimonio ineguagliabile di voci libere, voci importanti nel sociale, nella musica, che entra nelle case e nelle auto di migliaia di persone al giorno. Purtroppo una delle radio romane più importanti, più indipendenti  e libere nel panorama della Capitale, Radio Città Aperta, dal 1 marzo 2016 trasmetterà solo online.

E’ sempre stata una delle radio indipendenti della Capitale in onda sugli 88.9 FM, dal 1978. A distanza di 38 anni Radio Città Aperta chiude le trasmissioni classiche diventando soltanto una radio online, una radio web. La comunicazione da parte della stessa emittente attraverso una nota ufficiale.

Radio Città Aperta cambia, per non cambiare Dal primo marzo Radio Città Aperta non trasmetterà più sugli 88.9 FM, ma diventerà una radio online: radiocittaperta.it. Dal 1978 ad oggi sono cambiate molte cose: la società, la comunicazione, le tecnologie, il rapporto tra politica e potere. Radio Città Aperta ha resistito a momenti di crisi e ad attacchi di ogni tipo; oggi è in atto un pesante processo di normalizzazione di tutte le realtà sociali, politiche ed informative che si pongono fuori dalle dinamiche e dai percorsi utili all’attuale assetto politico ed economico. Siamo stati per tanti anni uno strumento di informazione, di divulgazione culturale, di aggregazione sociale e politica, dando voce a categorie sociali considerate “mediaticamente” poco rilevanti dal potere e dal mainstream: una radio sempre indipendente dal potere e libera da qualsiasi condizionamento. Abbiamo, per primi, fatto uscire dalle aule elettive fino ad allora “chiuse” di Comune e Regione quanto veniva approvato o respinto, permettendo così di avere un quadro esatto e non mediato dell’attività istituzionale dei rappresentanti dei cittadini. Un servizio democratico e trasparente che negli anni è diventato anche strumento di autofinanziamento, con l’aggiudicazione di bandi pubblici. Il “processo di normalizzazione” è anche questo: il taglio di servizi non compatibili con le attuali esigenze del potere politico, in questo caso locale, ed il conseguente taglio di fondi destinati a coprirne i costi. Nello specifico, per la radio tutto ciò ha rappresentato un progressivo strangolamento economico che ci impedisce di fatto di continuare a trasmettere in FM oltre che di gestire qualsiasi forma di progettualità e prospettiva. Dopo quasi quarant’anni, è necessario mettere in campo una scelta coraggiosa, un rinnovamento di forma per rendere ancora più ambizioso il nostro progetto editoriale. Continueremo a raccontare ai nostri ascoltatori quanto avviene non solo a Roma ma in Italia e nel mondo con informazione, approfondimenti ed inchieste. Continueremo ad essere un punto di riferimento con la nostra programmazione musicale, con la qualità dell’offerta culturale e l’assoluta indipendenza artistica. Come nel 1978 fu fatta una scommessa su una tecnologia allora libera e da scoprire, l’FM, così oggi noi puntiamo sulla rete, consapevoli delle difficoltà ma anche delle opportunità che ci aspettano. Noi non molliamo: cambiamo forma per non cambiare la sostanza, e per rilanciare ancora più forte. radiocittaperta.it vi aspetta dal primo marzo”.

Radio Città Aperta

Questa la nota ufficiale di Radio Città Aperta.

Sono sempre stata nel mondo radiofonico romano, ho lavorato in molte radio romane, negli anni, nella redazione e nel marketing, conosco molto bene le difficoltà ma anche i tanti sacrifici ed entusiasmi interni, il grande cuore e la grande volontà della radiofonia locale. Differentemente dal network nazionale, pesano moltissimo i costi di gestione e contano gli sforzi relativi agli sponsor. La crisi e la chiusura di spazi e progettualità culturali, hanno fatto il resto.  Con grande malinconia, pubblichiamo dunque la nota ufficiale della bella e amata emittente romana. Auguriamo tutto il meglio per la nuova avventura web ed il nuovo progetto editoriale.

Concludo, ricordando una nota di cuore: Il film “I cento passi” si ispira alla storia delle radio libere, soprattutto alla libertà creata dalla nascita del fenomeno delle emittenti indipendenti, in particolare a Radio Aut in Sicilia e a Peppino Impastato, che fu ucciso proprio per lo spirito di libertà che esprimeva attraverso la radio; la utilizzava per scagliarsi contro i mafiosi della sua città.


Si ringrazia il sito http://www.radiocittaperta.it/

La pagina ufficiale Facebook

di Alessandra Paparelli

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata

Per inserire il commento devi rispondere a questa domanda: *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.