Perchè Berlusconi rinuncia ad essere uno dei “padri costituenti”?

1485090-berlusconiBerlusconi ha deciso di rinunciare al ruolo di “padre costituente”, cui tanto ambiva fino a poco tempo, al punto di proporsi come presidente.

Nel farlo ha ceduto il posto al suo portavoce Paolo Bonaiuti, perdendo così la possibilità di far parte dei 40 uomini (della prima commissione), che a ottobre cambieranno la storica Costituzione datata ’48.

La notizia è arrivata in Senato attraverso una nota alquanto stringata, nella quale si legge, infatti, che il Cavaliere ha deciso di passare dalla prima commissione, (affari costituzionali), alla terza (affari esteri).

A prima analisi sembra una mossa inspiegabile e antitetica risetto alla manifesta volontà di Berlusconi di voler cambiare la carta costituzionale, ma alla luce dei fatti degli ultimi giorni ( condanna per il caso Ruby) il nodo gordiano non sembra poi così irrisolvibile.

Oggi il Senato nominerà i nove componenti effettivi più, i nove supplenti, che faranno parte della delegazione italiana presso l’Assemblea del Consiglio d’Europa. La delegazione verrà votata sulla base delle indicazioni dei gruppi, a prescindere dall’appartenenza di deputati e senatori alle varie commissioni.

Ebbene, tutti questi personaggi godranno di una doppia immunità: nazionale e internazionale e il Cavaliere, per una singolare coincidenza, si è fatto associare alla delegazione italiana tutte le volte che è stato un semplice parlamentare, ovvero dal 1998 al 2001 e dal 2006 al 2008, periodo durante il quale non era coperto da alcuna immunità.

Ricordiamo che dal 2001 non esiste l’Ueo, Assemblea dell’Unione dell’Europa centrale ma resta in vigore l’Assemblea del Consiglio d’Europa.

Far parte dei padri Costituenti, in qualità di parlamentare semplice, non dà diritto a immunità, far parte della Consiglio d’Europa sì.

Abbiamo forse sciolto il nodo gordiano?

di Simona Mazza

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