oggi è un giorno da ricordare, dicono.
dicono tante cose, ogni giorno. e ogni giorno ci si dimentica di ciò che è accaduto quello prima. come se prima non fosse accaduto nulla.
e nulla fanno ricordare, queste notizie che servono più a pubblicizzare che aiutare.
due giorni fa tutti a parlare di donne uccise e poi. e poi due giorni prima di due giorni fa tutti a parlare di morti affogati e poi il giorno dopo tutte foto per dimostrare che stavano lì per aiutare gli affogati e le donne morte. e poi il tempo brutto passa avanti alla morte e mischia vivi e morti, e ci si dimentica che quelli prima erano tutti vivi e che si potevano tutti salvare, se.
e se oggi tutti stanno lì a parlare di un altro giorno da ricordare, domani tutti a comprare il giornale e a cercare parolacce da tuittare e.
e domani speriamo che accada qualche altra cosa per poter far passare un altro giorno da ricordare.
e così i ricordi diventano giorni, tanti giorni da dimenticare. e tante altre foto da aggiungere e.
e non si raggiungerà mai il giorno giusto, quello in cui parlare prenderà il sapore del costruire il ri. e quel ri-costruire per nascere tutti insieme, anche insieme ai giorni che si sono dimenticati per chiacchierare di cazzate, senza lasciare qualcosa di concreto alla vita.
spesso mi chiedo ma che vita è questa qui, e credo che anche lei se lo chiede spesso, e lo fa senza parolacce,
e senza fotografie.
di simonetta bumbi
foto: stefano cracco
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