
Elisabetta non c’è più.
Sua Maestà la Regina Elisabetta II ha regnato per 70 anni: una vita intera spesa al servizio del suo Paese del quale è stata spesso l’immagine migliore, elegante, sobria, discreta.
Il mondo è cambiato da quando Elisabetta, ormai nel secolo scorso, è diventata sovrana: era il 1952 (anche se venne incoronata l’anno successivo), gli inglesi indossavano la bombetta ed andavano in giro con l’ombrello, nella City non c’erano grattacieli e, a dicembre, Londra viveva l’incubo del grande smog. Oggi bombette ed ombrelli sono scomparsi, il panorama della città è costellato di torri altissime e le auto sono elettriche.
Dal 1952 ad oggi, quindici Primi Ministri hanno giurato nelle mani di Elisabetta: da Churchill alla Thatcher, da Blair a Boris Johnson per finire con Liz Truss, Elisabetta ha visto la Storia scorrere nelle sue mani. Elisabetta ha fatto la Storia.
Elisabetta non c’è più e lascia un Paese affranto, orfano anche se adulto perché della sua Sovrana avrebbe avuto bisogno forse adesso più che mai: perché c’è una guerra il cui costo, seppur indiretto, pesa sullo stato, perché il paese vive una crisi economica importante, perché Brexit è una ferita aperta e ben lontana dall’essere rimarginata.
Su tutto questo vegliava Elisabetta, garante silenziosa del benessere dei suoi sudditi: poteva anche esserci Johnson al governo ma l’importante era che c’era lei, la Sovrana, madre protettrice di un Paese che la sentiva riferimento rassicurante.
Elisabetta non c’è più e lascia un vuoto che non sarà colmato da Carlo nè da William: Elisabetta era la Monarchia e senza di lei l’istituzione, già molto contestata, non avrà vita facile.
Elisabetta era la Gran Bretagna. Adesso la Gran Bretagna, senza Elisabetta, non sarà più la stessa.
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