Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: il report 2022 della Polizia di Stato

donne abusi

È di questi giorni la pubblicazione dei dati – analisi di studio della Direzione centrale della polizia criminale in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma – raccolti nel report annuale “Il pregiudizio e la violenza contro le donne”; un bilancio sugli effetti prodotti della legge 69/2019 recante “Disposizione in tema di violenza domestica e di genere” meglio conosciuta come codice rosso.

Secondo i dati, gli omicidi di donne sono diminuiti del 9% rispetto ai primi 9 mesi dello scorso anno: 221 morti, 82 donne contro le 90 dello scorso anno. 42 di esse sono state uccide dal partner o dall’ex.

Sempre nei primi 9 mesi sono state denunciate 4.416 violenze sessuali, +9% rispetto al 2021 e il 92% delle vittime sono donne.

Importante è il numero di provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa: dall’agosto del 2019 al 30 settembre di quest’anno sono 6.499, l’82% in difesa di donne.

La costrizione o induzione al matrimonio, reato introdotto dal cosiddetto codice rosso, è stata oggetto di denuncia 48 volte dal 2019 e quest’anno ne sono stati denunciati 9 casi contro i 10 del 2021. L’87% delle vittime sono donne, il 65% straniere.

In calo il reato di stalking ma aumentano le lesioni permanenti

Tra i reati-spia, così definiti in quanto indicatori di una violenza di genere diretta contro una donna, calano del 17% gli atti persecutori (chiamati stalking) (12.200 vittime, il 75% donne). Di contro si registra un +17% del reato di deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso: nei primi nove mesi dell’anno sono 74 gli episodi, in aumento rispetto al 2021. Diminuiscono dell’8% i maltrattamenti contro familiari e conviventi: sono 16.857. Lieve crescita, invece, per le violenze sessuali (donne il 92% delle vittime). La maggior parte delle vittime femminili dei reati di specie ha un’età compresa tra i 31 ed i 44 anni e l’80% sono italiane.

Aumentano i reati di revenge porn

Sempre più diffuso il così detto revenge porn, ossia la diffusione di immagini e video sessualmente espliciti senza il consenso della persona ripresa: sono 3.496, di cui il 72% in danno delle donne. L’incidenza per 100mila abitanti vede in testa il Molise (7,5), seguito da Sicilia (7,2) e Sardegna (7).

Maltrattamenti sulle donne disabili

Un nuovo approfondimento introdotto da questa edizione del report è quello relativo alle discriminazioni contro le donne disabili. Nei dodici mesi che vanno da ottobre 2021 al settembre 2022, l’Osservatorio contro gli atti discriminatori (OSCAD), organismo interforze che lavora presso la Direzione centrale della polizia criminale, ha registrato una flessione dei maltrattamenti, delle violenze sessuali e degli atti persecutori nei confronti delle donne disabili che potrebbe essere frutto di un più ampio sommerso per la difficoltà di denunciare.

Perché celebriamo nella data del 25 novembre?

Per dare risposta a questa domanda tocca fare un tuffo nel passato, esattamente nel 1960, quando nella Repubblica Dominicana si consumò un triplice delitto che segnò la storia; era il 25 novembre, giorno nel quale vennero uccise le sorelle Mirabal, Patria, Minerva e Maria Teresa, per ordine del dittatore Rafael Leónidas Trujillo. Il femminicidio si consumò con un inganno, facendo credere alle 3 sorelle di poter rivedere i propri mariti ancora reclusi. In realtà le tre attiviste furono oggetto di un’imboscata da parte dei servizi segreti del regime, picchiate, violentate, strangolate e gettate in un fosso nel tentativo di far sembrare la loro morte un incidente.

Le sorelle Mirabal avevano iniziato la loro militanza politica nel 1949, quando Minerva, considerata la più intellettuale delle tre, durante la festa di San Cristobal organizzata dal dittatore, aveva osato sfidarlo apertamente rifiutandolo e sostenendo le proprie idee politiche. Le attiviste si sentivano donne libere, frequentavano l’università, guidavano la macchina, partecipavano a riunioni politiche, erano colte e indipendenti. Avevano delle idee non stereotipate e non avevano paura di esprimerle.
Il regime scelse di farle tacere perché non erano sottomesse.


A seguito di quell’episodio, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite designò il 25 novembre come la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e governi, organizzazioni internazionali ed ONG sono invitate ad organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema.

Foto di kalhh da Pixabay

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