Eugène Sue: storia di novità e di successo

Eugène

In una lettera indirizzata all’amico drammaturgo Ernst Legouvé, il romanziere francese Eugène Sue afferma: «Vi mando non so neanch’io cosa. Probabilmente è un’idiozia. A farlo mi sono divertito, si divertiranno anche gli altri?». La “probabile idiozia” a cui Sue si riferisce si concretizzerà in un romanzo di più di mille pagine intitolato Les Mystères de Paris (1842-43). Basato sul modello della serie illustrata inglese The Misteries of London, il libro presenta diversi tratti originali che ne fanno qualcosa di nuovo. Ed è proprio questo che preoccupa Sue. Come verrà accolta questa novità dal pubblico francese?

Les Mystères de Paris è considerato tutt’oggi l’archetipo di un nuovo tipo di romanzo d’appendice che sarà molto prolifico nel corso del XIX secolo. Questa tipologia coniuga il brivido delle Tales of terror del Settecento inglese e la passione delle rivendicazioni sociali del romanticismo francese. Il risultato è una serie di misteri ambientati nei bassifondi delle città metropolitane dove, in modo abbastanza approssimativo, iniziano a essere sperimentati i meccanismi del poliziesco. Praticamente si tratta di un’anticipazione dei moderni generi noir e giallo, che ancora oggi godono di una grande fortuna. 

Un successo clamoroso

Les  Mystères de Paris esce per la prima volta tra il giugno del 1842 e l’ottobre del 1843, in una serie di 157 appendici al parigino Journal des Debats. Durante la pubblicazione c’è chi si lamenta del giornale perché invece di offrire letture di qualità si preoccupa solo di far passeggiare i lettori per le fogne parigine. Tuttavia la maggior parte del pubblico è entusiasta del romanzo. Per comprendere il successo clamoroso dell’opera di Sue basta pensare che la tipografia veniva quotidianamente assediata da lettori in attesa di copie fresche di stampa, e che si facevano letture a alta voce delle puntante per strada in modo che anche gli analfabeti potessero godere della storia. 

Così centinaia di persone si lasciavano coinvolgere nella ricerca di Rodolphe della figlia perduta, nel rapporto tra Clemence d’Harville e suo marito, nella vicenda che coinvolge Germain e Rigolette, nelle dinamiche della famiglia Morel e in tutti i fili che compongono il fitto groviglio di questo romanzo monumentale. Ma il pubblico non è soltanto il destinatario dell’opera, da certi punti di vista si può dire che ne sia coautore. Ci sono molti lettori che nel periodo della pubblicazione delle appendici intrecciano una fitta corrispondenza con Sue. Nelle lettere essi esprimono dei giudizi e danno suggerimenti di cui lo scrittore fa tesoro per elaborare le puntate successive.

L’influenza del pubblico e la conversione politica

I lettori che più di tutti hanno influenzato l’opera — e prima ancora la posizione politica dell’autore — sono quelli di orientamento democratico. Sue è un dandy di famiglia agiata e, di fatto, quella popolare è una realtà estranea per lui. Fino agli anni Quaranta del XIX secolo crede fermamente nell’idea religiosa e assolutista espressa nelle opere di Bonald, de Maistre e Lemannais. In breve tempo però abbraccia la causa della repubblica democratica e sociale. Ciò ha inevitabili ripercussioni sul romanzo. Inizialmente Les Mystères de Paris viene progettato come un romanzo sulle classi “pericolose” («I barbari di cui parliamo sono proprio in mezzo a noi; possiamo trovarci gomito a gomito con loro, avventurarci nei covi in cui vivono, in cui si raccolgono per concertare il delitto, la rapina, per spartire infine il bottino dei loro misfatti»).

Con la conversione politica di Sue l’opera si trasforma in un romanzo sulle classi lavoratrici, che si fa eco dei problemi sociali del momento e portavoce delle speranze e delle indignazioni degli strati popolari più bassi. È così che quello che poteva essere una “idiozia” è diventato un libro che, oltre a catturare e fomentare la fantasia dei lettori e affermarsi come l’archetipo di un genere nuovo, ha saputo porre l’attenzione sui problemi sociali della Parigi dell’Ottocento e farsi addirittura arma politica.

Foto di Michaił Nowa da Pixabay

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata

Per inserire il commento devi rispondere a questa domanda: *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.