Champions League – Juve, occasione sprecata. Questa sera supersfida Real-PSG

6B8184D7-E2F4-4937-AA90-ABE5E842D381Notte di Champions League per la Juventus. Una partenza sprint, un doppio vantaggio dopo nemmeno dieci minuti di gioco vanificato da una paziente rimonta di una squadra con una precisa identità di gioco e un centravanti in piena maturazione tecnica e agonistica. Il Tottenham ha mostrato i suoi pregi anche ieri sera allo Stadium, azione dopo azione, metro dopo metro, pallone dopo pallone, fino a raggiungere il meritato pareggio. Ora il 2-2 mette la Juventus in una condizione pericolosissima per la gara di ritorno a Londra, perché di solito le formazioni inglesi in casa si trasformano e centuplicano gli sforzi. Nulla é perduto, certo, ma qualche riflessione critica Allegri dovrà pur svilupparla nell’avvicinarsi al derby contro il Torino. Forse la Juventus é andata in vantaggio troppo presto, dopo un minuto e qualche con Higuain, e ha raddoppiato quasi subito, dopo altri sei minuti, sempre con il Pipita ma stavolta di rigore. La squadra di Allegri ha così finito per
non giocare la sua partita consegnandosi all’iniziativa e alla manovra ragionata del Tottenham che ha avuto modo di riprendersi, di assumere il comando delle operazioni, di rovesciarsi nella metà campo bianconera e di provare a fare gol. Nell’istante in cui é arrivato, il gol, al 35′, in fondo nessuno si é stupito perché Buffon aveva già  dovuto compiere un miracolo sul centravanti inglese e De Sciglio si era dovuto superare in una chiusura quasi disperata. Insomma, segnali che i campioni d’Italia dovevano cogliere e che invece non hanno colto puntando solo sulla strategia delle ripartenze. Gli Spurs sono veloci e tecnici a centrocampo con il belga Dembelè, il danese (e ammiratore di Totti) Eriksen e Dier; sono pericolosi in avanti con i virtuosismi dell’ex giallorosso Lamela e la prorompente forza di Harry Kane. Non sono la tipica squadra inglese che usa la palla lunga, gli uomini di Mister Pochettino cercano sempre la triangolazione dal limite e non si rifugiano quasi mai nel cross. Unico limite? La difesa. Se attaccati vanno in difficoltà, se aggrediti perdono quel poco di lucidità nell’articolare la fase di contenimento. Prova ne sia il secondo, goffo rigore commesso alla fine del primo tempo da Aurier su Douglas Costa. Rigore che, peraltro, Higuain ha sbattuto contro la traversa. Ed é qui che, dopo una partenza fantasmagorica, la Juventus é mancata. Forse Allegri ci ha messo del suo nel complicare il match schierando oltre al tridente Bernardeschi-Higuain-Manzdukic anche Douglas Costa in una posizione assolutamente anomala. Senza Matuidi e con Marchisio a mezzo servizio, forse Bentancur o Sturaro sarebbero stati più funzionali alle esigenze fisiche della contesa. Douglas Costa é uomo di fascia e di scatti, di dribbling e di fantasia, non può né contenere né avere geometrie di gioco. E’ la ragione per la quale Pjanic e Khedira hanno remato, per la quale De Sciglio e Alex Sandro non hanno quasi mai spinto, preoccupati più che altro di contenere. Bentancur, in effetti, é entrato in campo a mezz’ora dalla fine ma per prendere il posto di Khedira che se si deve confrontare con avversari dinamici incontra parecchie difficoltà. Il match non é cambiato canovaccio nemmeno nella ripresa, con il Tottenham in avanti e la Juventus dietro pronta a sfruttare il contropiede. Il prezzo da pagare a questo atteggiamento colpevolmente rinunciatario é stato il pareggio di Eriksen, su punizione (27′). Buffon si aspettava il sinistro a giro di Lamela e invece é stato freddato dal rasoterra del danese, sul suo palo. E adesso la strada per Kiev é molto in salita, sarà necessaria un’impresa a Wembley. Ma le squadre italiane spesso si sono esaltate in quello storico stadio…

City travolgente

L’altra partita della serata vedeva contrapporsi gli svizzeri del Basilea contro il favorito Manchester City guidato da Pep Guardiola. E il risultato non ha tradito le attese con un netto 4 a 0 da parte degli inglesi che ipotecano il passaggio ai quarti di finale grazie ad un grande Ilkay Gundogan autore di una doppietta . Una stagione fin qui sontuosa quella dei citizens, primi anche in Premier League con un ampio vantaggio. Sono bastati 23 minuti al Manchester City al Sankt Jakob Park di Basilea per mettere al sicuro una qualificazione, che sulla carta non era in discussione e che così si é confermata. La partenza dei ragazzi di Guardiola é stata devastante con tre gol segnati in nove minuti: a sbloccare il risultato é stato Gundogan al 14′ con uno splendido colpo di testa su calcio d’angolo di De Bruyne. Poi é stata la volta di Bernardo Silva al 18′ superare il portiere avversario con un delizioso sinistro al volo sotto la traversa, su cross dalla sinistra di  Sterling. Ha chiuso i conti Sergio Aguero al 23′ con un gran destro dal limite. Nella ripresa il Basilea é definitivamente crollato, quando ancora lo scatenato Gundogan al 53′ ha firmato il 4-0 con un gran destro a giro dal limite dell’area e avrebbe potuto facilmente finire con una tripletta senza fallire una facile occasione nel finale. Tutto facile per Guardiola che attende avversari più probanti nel cammino verso la finale di Kiev.

La notte delle stelle al Bernabeu

0955CB3A-DCB8-4C9C-8623-C0B1C7946B46Notte di grandi stelle questa sera, quasi una finale anticipata quella che andrà in scena
al Santiago Bernabeu, dove si giocherà l’andata degli ottavi di tra due delle favorite del torneo, Real Madrid e Paris Saint-Germain. Le due squadre stanno vivendo un momento completamente diverso. Per i Blancos si tratta forse della partita più delicata quella “da dentro o fuori”, ma anche del possibile riscatto. I campioni in carica sono reduci da prestazioni non brillanti e da un’insolita carenza di gol e una classifica in Liga che li vede lontanissimi dalla vetta degli acerrimi nemici del Barcellona: -17. Il tecnico Zidane non ha mai cercato alibi, dichiarandosi come il primo responsabile di una condizione non preventivata, ma deciso a rimettere in carreggiata l’annata.

Dall’altra parte il Psg é in cerca di conferme. Rafforzatosi nel mercato estivo, dotato di un attacco stellare, il trio CavaniMbappé, Neymar, punta a vincere tutto. Primo in Ligue 1 con 12 punti di vantaggio sul Monaco, impegnato in tutte le competizioni, in Champions si é spesso fermato ai quarti ma ora ha la missione di invertire la tendenza negativa. Intanto i transalpini si apprestano ad affrontare la bolgia del Bernabeu. Tra i convocati non figura il centrocampista ex Inter Thiago Motta, escluso per scelta tecnica, visto che stamattina si é allenato regolarmente e non é più infortunato. Al suo posto Emery dovrebbe schierare il neo arrivato Lassana Diarra, preso a parametro zero e non con la solita spesa folle.

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