Immunità di gregge, ci arriveremo mai?

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L’espressione “immunità di gregge” descrive quel fenomeno per cui, una volta che la popolazione ha raggiunto un alto livello di copertura vaccinale per una infezione trasmissibile da uomo a uomo, si può considerare al sicuro anche chi per particolari problemi di salute non può vaccinarsi. Infatti saranno circondati da individui vaccinati e dunque non in grado di trasmettere la malattia.

I virus non sono in grado di riprodursi da soli, a differenza dei batteri. Senza ammalati in cui proliferare, si estinguono. Ad esempio il vaiolo oggi non esiste più nel mondo. E’ scomparso definitivamente nel 1979. Eppure, sul finire degli anni ’60, il vaiolo era ancora endemico in 31 paesi del mondo causando la morte di quasi 2 milioni di persone all’anno.

La copertura vaccinale

La vaccinazione rappresenta uno degli interventi più efficaci e sicuri in sanità pubblica. Grazie alla vaccinazione, l’incidenza di molte gravi malattie nel mondo è drasticamente diminuita e sono stati evitati miliardi di complicanze e decessi. Questa diminuzione è dovuta all’aumento delle coperture vaccinali tra la popolazione ma se queste non vengono mantenute, malattie eliminate o diventate rare come la polio o la difterite potrebbero rapidamente riapparire, perché gli agenti infettivi che le causano continuano a circolare in altre parti del mondo.

Per raggiungere la famosa immunità di gregge per il COVID-19 circa il 90% della popolazione, dovrebbe risultarre immune. Aiutano la copertura vaccinale coloro che si sono ammalati e sono guariti, anch’essi protetti dall’immunità. Le vaccinazioni per Covid-19 sono iniziate solo da alcuni mesi, e hanno raggiunto livelli tali da far diminuire drasticamente decessi e ricoveri solo in alcuni luoghi della terra.

Cinque motivi per non raggiungere l’immunità di gregge

Un articolo pubblicato su Nature a Marzo 2021, elenca i cinque motivi per cui è quasi impossibile raggiungere l’immunità di gregge:

  1. La possibile contagiosità dei soggetti asintomatici, soprattutto in un quadro di “ritorno alla normalità” nei paesi dove i contagi sono molto diminuiti.
  2. La disparità nell’accesso alla vaccinazione nei diversi paesi del mondo. Un po’ di numeri. La percentuale di popolazione completamente vaccinata a Maggio 2021 è del 60% in Israele, del 40% negli Usa, 33% in UK, 20% in Italia, 3% in India. Peccato che Israele abbia quasi 9 milioni di abitanti e l’India 1 miliardo e 380 milioni!
  3. Le varianti. Purtroppo abbiamo toccato con mano come la proliferazione del virus sia un incubatore di varianti, e come le varianti viaggino velocemente da un capo all’altro della terra, per cui la variante Indiana è arrivata e si è diffusa in Inghilterra, quella Sudafricana in Tirolo e quella Brasiliana in Umbria. Una variante resistente al vaccino metterebbe a rischio tutta l’operazione.
  4. La durata dell’immunità. Se l’immunità durasse per sempre, una campagna vaccinale lenta ma continua potrebbe essere efficace. Ma se l’immunità durasse solo un anno, come per l’influenza, dovremmo ricominciare a vaccinare i primi immunizzati molto prima di aver raggiunto la percentuale desiderata.
  5. Il cambio di comportamento in seguito alla vaccinazione. Si dovrebbe limitare il contatto sociale e continuare comportamenti protettivi per ridurre la diffusione di nuove varianti durante la campagna vaccinale, ma sarà difficile impedire alle persone di tornare a comportamenti pre-pandemici.

A questo aggiungiamo i bambini, per i quali non è ancora consigliata la vaccinazione, e i paurosi, gli indecisi, i no-vax.

Quelli che pensano di poter usufruire dell’immunità di gregge mandando avanti “gli altri” resteranno delusi.

La comunicazione

Per questo la campagna di comunicazione sui vaccini è importante, quasi come la campagna vaccinale stessa. I governi hanno ideato una serie di incentivazioni a questo scopo: in Europa ci sarà il Green Pass per viaggiare liberamente nei paesi dell’Unione. Alla periferia di Pechino gli ultra sessantenni dopo la seconda dose ricevono due scatole di uova, mentre nei pressi di Piazza Tienanmen i vaccinati ricevono un buono per un gelato gratuito. Nella città di Dubai, alcuni ristoranti applicano uno sconto del 10% a chi ha già ricevuto la prima dose e del 20% dopo la seconda. Il governatore del New Jersey ha lanciato la formula “Shot and a Beer”, ovvero vaccino e birra gratis, per i residenti di più di 21 anni. E in Romania il Castello di Dracula in Transilvania, viene utilizzato per incoraggiare i cittadini a farsi immunizzare. Tutte le persone che accettano di fare il vaccino ricevono un certificato in cui si elogiano il loro “coraggio e senso di responsabilità” e si promette che saranno i benvenuti al castello “per i prossimi 100 anni”.

*Biochimico, direttrice del  Laboratorio Rischio Agenti Chimici dell’INAIL

Foto di suju-foto da Pixabay

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