Tensioni davanti all’Ilva di Taranto

Continua a salire la tensione attorno allo stabilimento dell’Ilva di Taranto.

Alcuni centinaia di operai hanno occupato in mattinata gli uffici della direzione mentre alcuni scontri si sono avuti fuori dai cancelli tra quelli che volevano entrare e quelli che invece invitava ad aderire allo sciopero inetto da Fim, Fiom e Uilm.

Data la sospensione dell’area  a freddo l’Ilva aveva  annunciato la cassa integrazione per 1942 operai, i loro badge sono tuttavia stati riattivati nel pomeriggio e l’azienda ha assicurato che gli operai rimarranno a carico dell’azienda.

I rappresentanti sindacali hanno avuto un incontro con i rappresentanti dell’azienda al termine del quale, tra fischi e contestazioni, hanno spiegato l’esito in una assemblea all’aperto.

Continuano intanto le indagini e sono stati fatti i nomi di altri cinque indagati. Tra questi don Marco Gerardo accusato di false dichiarazioni al pubblico ministero su una presunta tangente di 10mila euro pagata dall’ex responsabile dei rapporti istituzionali Girolamo Archinà all’ex rettore del Politecnico di Taranto in cambio di una perizia favorevole. Archinò ne aveva infatti parlato come di una elargizione alla curia. Indagato anche il sindaco di aranto per omissioni in atti d’ufficio in relazione alle prescrizioni a tutela dell’ambiente cittadino.

In merito alla presunta tangente era stato fatto ieri anche il nome di Nichi Vendola per presunte pressioni sul direttore dell’Arpa Puglia, Giorgio Assennato, illazioni smentite poi dallo stesso Assennato.

SI punta ora tutto sull’incontro previsto per domani tra le parti sociali.

di Redazione

foto: ilsole24ore.com

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata

Per inserire il commento devi rispondere a questa domanda: *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.