Immuni e Test&Trace: perchè i britannici sono meglio di noi

Boris Johnson ne ha detta un’altra delle sue e, come noto, ha fatto una figuraccia memorabile. 

Per riassumere, rispondendo alla domanda di un deputato laburista in merito alla grande diffusione del Covid in UK rispetto a paesi come l’Italia e la Germania, Bojo ha detto che il motivo va ricercato nel grande amore per la libertà del popolo britannico. È per via di questo amore viscerale che è difficile far rispettare le regole ai britannici. 

Davanti ai deputati attoniti, il primo ministro, che ha una laurea in studi classici, una di quelle che dovrebbe aiutarti a ragionare sulla Storia e sull’umanità, ha sostenuto che Italia e Germania hanno conosciuto la dittatura e questo è segno che non tengono alla libertà tanto quanto ci tengono i britannici, che dittatori non ne hanno avuti. Ma che gli vuoi rispondere ad uno che dice una cosa così? Con garbo, il Presidente Mattarella ha replicato che  “anche noi amiamo la libertà ma amiamo anche la serietà”. Chissà se Bojo ha capito.

È sorprendente come basti sbagliare la nomina del primo ministro anche una sola volta nella Storia per far perdere ad una nazione la credibilità conquistata in secoli di operoso lavoro. È quello che sta succedendo ai britannici: erano quelli seri, erano “gli inglesi”, quelli che, pur con i loro difetti, erano da ammirare ed anche, a volte, da prendere ad esempio. Poi è arrivato Boris Johnson e, di esternazione in esternazione, in poco meno di una anno sta demolendo il mito. 

Il problema è che all’uomo più in vista del Regno Unito manca completamente la britannicità: Bojo non ha aplomb, non ha stile, non ha l’eleganza che sempre ha caratterizzato i politici britannici. Tutto questo, unito ad una certa carenza di preparazione, fa di lui un politico disastroso che, di gaffe in gaffe, sta trascinando con sé, nel ridicolo, tutta una nazione.

Tornando a quel che è successo alla Camera dei Comuni, Bojo non solo ha mortificato il suo paese sproloquiando senza senso sulla libertà, ma ha anche perso l’occasione per correggere le errate informazioni sulla diffusione del Covid-19. 

La domanda del deputato laburista era, in realtà, relativa alle applicazioni di tracciamento del virus che in UK, dopo esperimenti falliti, è stata lanciata solo pochi giorni fa. Per questo il laburista aveva chiesto se la maggiore diffusione del virus in UK rispetto a paesi come l’Italia e la Germania non fosse determinata proprio dal mancato utilizzo di una applicazione che, invece, in Italia ed in Germania funziona da tempo.

E la risposta era facile.

Se Bojo si fosse informato anche solo superficialmente, avrebbe saputo due cose importanti. 

La prima è che la app Immuni, in Italia, è un fallimento. 

Lanciata da mesi, è stata scaricata solo da 6.4 milioni di persone, su 60 milioni di abitanti. Considerando il numero dei cellulari, è stata scaricata appena dal 17% dei dispositivi. E non è conosciuto il numero di quanti la abbiano scaricata e successivamente cancellata.

La verità è che gli italiani non la vogliono: e se poi mi arriva una notifica e devo restare chiuso in casa? dice la gente. E così Immuni la abbiamo sui cellulari in pochissimi, alla faccia del senso civico e del rispetto per il prossimo.

La seconda cosa che Boris avrebbe dovuto conoscere è che in Gran Bretagna si fanno il triplo dei test che vengono effettuati in Italia. E questo è un fattore determinante.

Per essere più precisi: il 28 settembre in UK ci sono stati 4.044 nuovi casi. In Italia  solo 1.494. 

Detto così, considerando che la popolazione britannica è di circa 66 milioni e quella italiana di poco inferiore, 60 milioni, sembrerebbe che in Gran Bretagna i contagi siano fuori controllo. 

Ma il dato dei contagi va letto in relazione ai tamponi effettuati.

Sempre ieri, infatti, in UK ne sono stati fatti 226.900; in Italia solo 51.109. Il che, tradotto, significa che l’incidenza dei casi (ossia di quanti positivi vengono trovati tra i testati) è stata dell’1.78% in UK e ben del 2.92% in Italia. In altre parole: il virus sembra più diffuso in Italia. E questo verrebbe confermato anche dal numeri dei ricoverati: 1.727 in UK, 2.977 in Italia.

Da domenica anche la Gran Bretagna ha una applicazione di tracciamento: si chiama Test&Trace e in 24 ore è stata scaricata da 10 milioni di persone. La nostra Immuni, dopo mesi, è stata scaricata da 6.4 milioni.

Stai a vedere che Boris si è sbagliato due volte: una, perché è il suo paese ad avere sotto controllo più dell’Italia la diffusione del virus e due perché, alla fine, nonostante lotte e dittature, sono gli italiani più dei britannici che amano visceralmente la libertà, anche quella di continuare ad aggregarsi senza distanziamento e di non utilizzare i sistemi di tracciamento, sai mai che funzionino davvero e ci costringano a stare in casa qualche giorno. Perché dobbiamo essere liberi di circolare sempre. Tutti. Anche il virus.

NdA

I dati utilizzati sono stati presi per l’Italia dal sito del Ministero della Salute salute.gov.it; per il Regno Unito dal sito governativo coronavirus.data.gov.uk

Foto di Free-Photos da Pixabay 

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