La ‘stabilità’ italiana

stabilitàParliamo, dunque, un po’ del nostro Paese. Giustamente, dopo gli attentati che hanno colpito Parigi, l’Europa e di conseguenza tutto il mondo, l’informazione italiana ha ‘dimenticato’, però, di far sapere al popolo che il disegno di Legge della Stabilità ha ottenuto la fiducia in Senato con 164 si, 116 no e 2 astenuti.

L’esecutivo chiedeva, inoltre, di esprimersi su un maxiemendamento che rispecchia il testo licenziato dalla commissione di Bilancio: è stata, dunque, approvata la nota del Consiglio dei Ministri che porta variazioni per il 2016 e per il successivo triennio 2016-2018. Dopo aver concluso tali lavori di ‘manodopera’, il ddl passerà in mano alla Camera in attesa, anche in quel caso, di approvazione.

Ma vediamo ora che cosa prevede la nuova legge del Governo Renzi:

  • eliminazione delle tasse sulla prima casa;
  • intervento straordinario sulle case popolari;
  • semplificazione delle misure per i pagamenti contanti, partite IVA e lavoratori autonomi;
  • lotta all’evasione con attraverso la digitalizzazione e Canone Rai a 100 euro;
  • 500 cattedre universitarie, 500 posti alla cultura e assunzione di 1000 ricercatori;
  • fondi per la cooperazione internazionale;
  • dal 2017 Ires al 24%;
  • più autonomia ai Comuni;
  • Sud: 450 milioni per la Terra dei Fuochi, stanziamento finale per la Salerno-Reggio Calabria, fondo di garanzia per l’Ilva;
  • eliminazione Imu agricola e Irap agricola;
  • aumento del servizio sociale;
  • misure concrete contro la povertà;
  • 110/111 miliardi per il fondo Sanità;
  • trasparenza totale sui prezzi;
  • Statuto dei lavoratori autonomi;
  • prime misure di sostegno per le pensioni;
  • rivoluzione digitale.

Abbiamo qui elencato solo alcuni punti della nuova Legge di Stabilità, i restanti possono esser trovati consultando, ad esempio, il sito www. pmi.it.

Bisogna dire, però, che numerose sono state le critiche alla nuova normativa; infatti, per intendere la complessità della situazione riportiamo una frase di PierLuigi Bersani: «Renzi copia Berlusconi, basta un uomo solo al comando». Ed è amaramente così: molti dei tratti del ddl proposto e approvato al Senato riprendono i punti chiave del programma dell’ultimo governo dell’ex Cavaliere (2008-2011), nonostante il fiorentino ‘Fonzie’ escluda di aver copiato i compiti e averli svolti per bene a casa.

#italiaconilsegnopiù è l’hastag con cui viene ripreso il decreto, sottolineando e ammettendo che l’Italia è giunta al punto di svolta, alla risposta del problema della crisi e non solo, disinnescando clausole di salvaguardia da 17 miliardi di euro. Ora, la navigazione del Decreto è diretta alla Camera, la quale deve solo raggiungere la maggioranza di “si” per l’approvazione totale della ‘Stabilità Italiana’.

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