Strasburgo boccia le carceri italiane

carcereLa Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha dato ragione ai sette detenuti nel carcere di Busto Arsizio e di Piacenza che hanno fatto ricorso per le condizioni nelle quali scontano la loro pena.

La corte ha stabilito che l’Italia viola i diritti umani recludendo i detenuti in celle inferiori ai 3 metri quadrati ed ha stabilito il pagamento di 100mila euro per danni morali.

Nella sentenza la Corte ha messo in evidenza come il problema del sovraffollamento delle carceri in Italia sia di natura strutturale, sono giunti infatti altri 550 ricorsi di detenuti trattenuti in analoghe condizioni nelle carceri italiane. La Corte europea ha quindi invitato l’Italia a risolvere il problema anche ricorrendo a pene alternative alla carcerazione ed a prevedere un sistema di ricorso interno che dia modo ai detenuti di rivolgersi direttamente ai tribunali italiani.

La prima sentenza di questo tipo, legata alle condizioni di un detenuto nel carcere di Rebibbia a Roma, risale al luglio del 2009 ed aveva portato al “piano carceri” per far fronte al sovraffollamento con la costruzione di nuovi penitenziari e l’utilizzo di pene alternative. Secondo le ultime ricerche di Antigone, associazione che si occupa proprio delle condizioni dei detenuti, ci sarebbero attualmente circa 140 detenuti ogni 100 posti letto, con casi limite come il carcere di Mistretta a Messina (tasso di sovraffollamento del 269%), il carcere di Brescia (255%) e quello di Busto Arsizio oggetto della sansione (251%).

Il ministro della Giustizia, Paola Severino, si dice “avvilita” dalla sentenza ammettendo tuttavia che “c’era da aspettarselo” ed ha proseguito: “Il decreto ‘salva carceri’, il primo provvedimento in materia di giustizia varato un anno fa dal Consiglio dei ministri e divenuto legge nel febbraio del 2012, ha consentito di tamponare una situazione drammatica. I primi risultati li stiamo constatando: i detenuti che nel novembre del 2011 erano 68.047 Sono oggi scesi a 65.725 In quanto il provvedimento ha inciso sul fenomeno delle cosiddette ‘porte girevoli’, vale a dire gli ingressi in carcere per soli due-tre giorni, e sulla durata della detenzione domiciliare allungata da 12 a 18 mesi” ed ha aggiunto “l decreto ‘salva carceri’, il primo provvedimento in materia di giustizia varato un anno fa dal Consiglio dei ministri e divenuto legge nel febbraio del 2012, ha consentito di tamponare una situazione drammatica. I primi risultati li stiamo constatando: i detenuti che nel novembre del 2011 erano 68.047 Sono oggi scesi a 65.725 In quanto il provvedimento ha inciso sul fenomeno delle cosiddette ‘porte girevoli’, vale a dire gli ingressi in carcere per soli due-tre giorni, e sulla durata della detenzione domiciliare allungata da 12 a 18 mesi”.

di Redazione

foto: palmacosti.it

1 risposta

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata

Per inserire il commento devi rispondere a questa domanda: *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.