L’esordio di Liz Truss

Sarà pur vero che la politica è una cosa seria, eppure recentemente non c’è niente di più divertente che seguirne i protagonisti: sono personaggi che sembrano essersi ritrovati ad interpretare un ruolo che non è il loro e a svolgere un lavoro che non conoscono affatto… no, non mi sto riferendo alla politica italiana, noi siamo abituati a tutto questo; mi riferisco ai britannici e alle gesta del loro nuovo governo.

Di certo Boris Johnson è stato e rimarrà un fuoriclasse del ridicolo ma Liz Truss ha iniziato bene il suo mandato e sebbene non possa sperare di eguagliare il suo predecessore, ce la sta mettendo tutta per offrire comunque uno spettacolo divertente della politica.

Nominata poco più di un mese fa alla guida dei Conservatives (e quindi del paese) dal 57% dei sui colleghi di partito, Liz Truss ha subito dato seguito alle promesse elettorali, a cominciare dal taglio delle tasse. Peccato che abbia iniziato con il proporre la riduzione dell’aliquota fiscale per i redditi superiori a 150 mila sterline facendo infuriare tutti. Tale è stata la contestazione che il governo ha ritirato la proposta. 

A difesa della Truss c’è da dire che l’idea era invogliare coloro che se ne stanno andando, ossia i banchieri, a rimanere in UK: la finanza, quella che ha fatto crescere ed arricchire il paese, dopo Brexit ha iniziato a trasferirsi altrove. Ma ci vorrebbe ben altro che la riduzione dell’aliquota per persuaderla a restare perché la Gran Bretagna, che prima di Brexit era il centro finanziario dell’Europa, adesso non è altro che un’isola di soli 66 milioni di abitanti, affatto attrattiva per le banche che, da qui, non possono nemmeno operare con l’Europa. 

Con buona pace dei tentativi di lusinga della Truss, il sistema economico che aveva fatto della UK un centro di potere e ricchezza è defunto con Brexit e bisogna guardare ad altro per uscire dalla crisi in cui il paese è precipitato. 

Liz Truss è stata eletta per risollevare il paese e nel primo mese di governo i suoi sforzi hanno fatto toccare tanto alla sterlina quanto al suo partito i minimi storici: direi che non è sulla strada giusta.

Come in ogni partito che si rispetti, i colleghi della Truss, magari gli stessi che la hanno votata, iniziano a sfiduciarla e qualcuno chiede che si torni ad elezioni, mossa molto pericolosa per i Tory perché è difficile credere che, dopo Bojo e dopo Liz, potranno nuovamente ottenere la maggioranza. Ma staremo a vedere.

Nel frattempo cresce tutto, prezzi, inflazione, mutui e lo scontento della gente.

Ci sarebbe da chiedere: ma voi, gaudenti sostenitori di Brexit, non volevate l’indipendenza? Eccola, l’avete ottenuta insieme all’altra faccia della sua medaglia: l’isolamento economico il cui prezzo state iniziando a pagare.

La povera Truss sembra arrabattarsi nel vano tentativo di raggiungere le tre priorità  che ha dichiarato per il paese: “crescita, crescita, crescita”. Come? Come? Come? ci si domanda guardando i negozi chiusi nelle strade del centro ed i palazzi della finanza sempre più vuoti e bui ma con i britannici non è mai detta l’ultima.

Come se Brexit e Covid non fossero abbastanza, si è aggiunta la guerra a far aumentare i costi, inclusi quelli delle bollette che, come in tutta Europa, anche qui lievitano. Per questo Liz Truss aveva proposto di ridurne il costo eliminando la quota cosiddetta “green levy”, ossia quella parte del prezzo (circa l’8%) che viene destinata a finanziare progetti “verdi”, per energie rinnovabili o per aiutare i più vulnerabili. Considerando che Re Carlo è da sempre un grande sostenitore delle politiche green, si può immaginare con quanto entusiasmo abbia preso la proposta. Insomma, in poco più di un mese la Truss si è resa invisa al popolo ed al monarca. 

Non male come inizio. 

Aspettiamo di vedere quali saranno le nuove mosse e quale il progetto concreto per la “crescita, crescita, crescita”  ma è certo è che niente sarà più come prima di Brexit e per tornare alla ricchezza di allora ci vorranno tempo, tempo, tempo e tanto, tanto, tanto denaro. 

Foto di Mark Taylor da Pixabay

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