Roma scordata. Inchiesta sui disservizi AMA

Nell’ambito della nostra rubrica Roma scordata, oggi abbiamo analizzato la raccolta dei rifiuti differenziati che si effettua ormai da quasi quattro anni nel quadrantenord-ovest della capitale. In pratica si tratta del “porta a porta” in zone ove non esistono più i cassonetti per strada, salvo che le campane per il vetro, laddove il conferimento dei rifiuti avviene con il ritiro in giorni precisi della settimana a seconda della loro tipologia.

Entriamo ora nel dettaglio.

La raccolta dovrebbe avvenire per il secco residuo le mattine del lunedì e mercoledì, per la carta sempre di mattina nel martedì e venerdì, per la plastica e metalli il mercoledì e  sabato, sempre dalle ore 7 alle 13, mentre l’umido dovrebbe essere ritirato i pomeriggi del martedì, giovedì, e sabato.

Abbiamo usato il tempo condizionale perché questi ritiri, stabiliti dall’Ama e tanto pubblicizzati,  non sono rispettati. Questo disservizio ha indotto il Comitato di Quartiere di Osteria Nova (periferia di Roma sulla Braccianese) a formulare un questionario che è stato distribuito e poi ritirato a centinaia di famiglie. Il foglio invitava i cittadini a barrare delle caselle evidenziando se i vari ritiri venivano effettuati oppure no.

I risultati sono sconcertanti.

Se l’umido viene  prelevato nell’80% dei giorni stabiliti, la situazione della carta, del secco residuo e della plastica viene rispettato solo nel 40% delle date previste. Di fronte a tali inefficienze abbiamo effettuato una serie di interviste ad operatori dell’Ama (foto sopra) in servizio sul territorio provenienti da via Vinci (nei pressi dell’ex ospedale psichiatrico di Santa Maria della Pietà) dove esiste il presidio Ama di zona.

Va specificato che il territorio di pertinenza è enorme: si parte da Monte Mario alto fino ad arrivare alla periferia della Cassia, della Braccianese, coprendo zone molto distanti tra loro e densamente popolate come Selva Candida, Boccea, Tragliatella, fino ai confini della capitale.

La situazione sembra essere la seguente.Gli operatori sono circa 90, suddivisi in tre turni da trenta operai l’uno. I mezzi di raccolta, i cosiddetti “squali”, piccoli furgoni di capacità limitata, dovrebbero essere in numero di 30. Ma ben 15 sarebbero fuori servizio, perché in manutenzione per danni seri o comunque non operativi. E’ evidente che con soli 15 mezzi effettivi non si possono effettuare tutti i passaggi previsti. Ed ecco che invece di ritirare ad esempio la plastica due volte alla settimana essa viene prelevata solo ogni dieci giorni.

I cittadini sono furenti per l’accumulo di tanti sacchi fuori dalla propria abitazione (foto sopra) e spesso se la prendono con gli operatori Ama, che sconfortati ed oberati da lavoro, non ce la fanno più. Inoltre i mezzi di raccolta vengono caricati al massimo e spesso alcune buste piene di immondizia cadono accidentalmente sulla strada accrescendo il senso di degrado urbano di cui tanto ci lamentiamo.

La situazione è al collasso ed i cittadini delusi e amareggiati chiedono, nella petizione che hanno presentato all’Ama i responsabili del Comitato di Quartiere Osteria Nova, come ci riferisce un edicolante di zona ove sono stati ritirati i questionari, il sig. Stefano Ceccotti, una riduzione del 50% della tassa sui rifiuti urbani proprio la percentuale del non ritiro della immondizia promessa e mai mantenuta dalla municipalizzata romana.

Se la capitale annega nei rifiuti, anche per colpa grave della Regione Lazio che non ha definito certi accordi con il Comune di Roma per le discariche o i luoghi di conferimento, la periferia è ormai un vero far-west, laddove ci si disfa della immondizia buttandola per ogni dove.

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