Pugni, pupe e marinai. È vero, i più forti pugili italiani nascono nelle città portuali

Pugni, pupe e marinai. È il nome di un film comico-musicale del 1961 con Tognazzi e Vianello, Paolo Ferrari, Franchi e Ingrassia. C’era anche, tra i protagonisti l’ex pugile dilettante Maurizio Arena. Il titolo derivava dalla tendenza dei marinai a scaldarsi e a incrociare i pugni per dirimere i loro frequenti litigi. Soprattutto in fatto di donne.

Scorrendo i dati anagrafi dei più forti pugili italiani di ogni tempo, abbiamo fatto una scoperta sorprendente. La stragrande maggioranza di loro è nata nelle città sede di porti di mare. Una percentuale che sale se integrata con i pugili che, pur nati altrove, si sono avvicinati alla boxe nelle città portuali. Per provarlo, facciamo un breve excursus anagrafico sui nostri più grandi pugili.

Pugni a Trieste, un ring sul Mare Adriatico

L’idea ci è venuta guardando un documentario televisivo dal titolo “Trieste, un ring sull’Adriatico”. Si parlava di una scuola pugilistica che ha avuto il suo massimo splendore nel secondo dopoguerra. Erano gli anni in cui vi insegnava Ulderico Sergo, profugo di Fiume (un altro porto di mare). Alla scuola triestina sorse il mito di Tiberio Mitri. Marinaio in congedo, sfidante al titolo mondiale dei pesi medi e seduttore della “pupa” Fulvia Franco, miss Italia 1948.

Qualche anno dopo si aggregò alla scuola triestina il più forte pugile italiano di tutti i tempi. Stiamo parlando di Nino Benvenuti. Anch’egli profugo di una città di mare (Isola d’Istria) e futuro campione del mondo dei pesi medi. Suo padre commerciava il pesce e, spesso il ragazzo lo aiutava a scaricare le casse. Insomma, da piccolo, Benvenuti ha fatto pure lo scaricatore di porto! Ma era nato a Trieste anche l’altro grandissimo della boxe italiana: Duilio Loi.

Figlio di un marittimo sardo, Loi si trasferì da piccolo dal porto giuliano a Genova. Fu in quest’altra città di mare che si è avvicinato al pugilato nella palestra del maestro Dario Bensi. È incredibile, ma Bensi ha insegnato la boxe anche al ciociaro Bruno Arcari. Cioè colui che contende a Benvenuti e a Loi la palma del più forte boxeur italiano. A Genova, infatti, fu iniziato al pugilato il futuro campione del mondo WBC dei superleggeri. È un caso?

Pugni alla Spezia, Livorno e Civitavecchia

Proseguiamo per la costa tirrenica e fermiamoci alla Spezia, il primo grande porto (militare) che incontriamo. Alla Spezia è nato e ha sferrato i primi pugni il più forte avversario italiano di Loi: Bruno Visintin. Fu campione italiano dei pesi leggeri, welter e superwelter e campione europeo dei pesi superwelter. Ma spezzino era anche Giorgio Bambini. Medagliato a Città del Messico, ha perso solo in semifinale per aver incontrato l’immenso George Foreman. Fu sfortunato anche da professionista, Bambini. Un infortunio lo costrinse a lasciare presto la boxe, ancora imbattuto.

Un po’ più a sud della Spezia c’è il porto di Livorno, con un numero incredibile di palestre di pugilato. Una nutrita pattuglia di pugili famosi era livornese. Ricordiamo Remo Golfarini, Campione italiano ed europeo dei pesi superwelter e Campione italiano dei pesi medi. Franco Nenci, medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Melbourne. Franco Brondi, Campione europeo dei pesi leggeri. Mario Sitri, campione d’Italia dei pesi gallo e piuma. Romano Fanali, tre volte campione italiano dei pesi superleggeri.

A Civitavecchia sorge una scuola di pugilato ancora più antica. Vi si forgiò nientemeno che Vittorio Tamagnini. Primo pugile italiano a vincere una medaglia d’oro olimpica, fu anche campione d’Europa dei pesi leggeri. Insieme a lui si allenava Carlo Saraudi, olimpionico a Parigi 1924. Saraudi divenne poi allenatore di pugili. Lo saranno anche i suoi figli Giulio (plurimedagliato da dilettante) e Vittorio (campione italiano da professionista). Civitavecchia ha dato i natali anche a due campioni del mondo. Il “barbaro” Silvio Branco, mondiale WBA dei mediomassimi. E ad Emiliano Marsili, mondiale IBO dei leggeri.

Porti di mare tra Roma e Napoli

È un caso che il primo “romano” a indossare una corona mondiale sia nato a Fiumicino? Si tratta di Mauro Galvano, campione europeo e mondiale WBC dei pesi supermedi. Lasciamo Fiumicino e, dirigendosi a sud, il primo porto che incontriamo è quello di Anzio. Anche qui, negli anni cinquanta, avremmo visto in palestra un altro giovane scaricatore di casse di pesce: Giulio Rinaldi. Campione d’Europa dei mediomassimi, Rinaldi vantava una vittoria contro Archie Moore, il più forte mediomassimo di tutti i tempi.

Infine nei pressi del porto di Napoli, negli anni ottanta, avremmo visto fare footing la più forte generazione di pugili dell’epoca. Napoletani infatti sono il campione olimpico e mondiale dei superleggeri, Patrizio Oliva. Lo sono poi i campioni europei Elio Cotena (pesi piuma) e Ciro De Leva (mosca).

Pugni in Sardegna

La Sardegna è sempre stata una terra interessante per il pugilato. Si potrebbe pensare che i pugili sardi si siano avvicinati alla boxe per ovviare alla monotonia della pastorizia. Niente affatto. Anche in Sardegna la maggior parte dei pugili proviene dai porti di mare. Ad Alghero è nato e ha boxato il più forte di tutti: Salvatore Burruni, campione mondiale dei mosca. Simone Maludrottu, campione europeo dei gallo è olbiese. Gli altri sono quasi tutti cagliaritani.

Cagliaritano è il campione europeo dei mosca e mondiale dei minimosca Franco Udella. Lo era Fortunato Manca, campione europeo dei welter e sfidante al titolo mondiale dei superwelter. Ancora: Antonio Puddu, europeo e sfidante al mondiale dei pesi leggeri. Piero Rollo, campione europeo dei pesi gallo e sfidante al titolo mondiale. Gianni Zuddas, argento alle olimpiadi e Marco Scano, europeo dei welter.

Altri porti, altri pugili

La Sicilia, invece, non ha mai dato grandi pugili. Ma uno dei più forti, Giovanni Girgenti – guarda caso – era nato a Marsala. In un porto di mare, Vibo Valentia, nacque il più forte pugile calabrese di tutti i tempi. Si chiamava Giovanni Parisi, oro alle Olimpiadi di Seul e mondiale WBO dei leggeri e dei superleggeri. Franco Zurlo, forse il più forte pugile pugliese era nato a Brindisi. Infine la medaglia d’oro dei pesi massimi a Roma, Franco De Piccoli era veneziano.

Insomma, se si vuole pronosticare un futuro radioso a un giovane pugile è inutile perdere tempo. Chiedetegli il certificato di nascita. Se è nato in una città portuale ci sono ottime probabilità che diventi un campione. La statistica, a dispetto del parere di Trilussa, in questo caso non è un’opinione.

Foto di Kokeshi75 da Pixabay

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