Ponte Milvio: non solo “lucchetti d’amore”

Molti che conoscono Roma in modo superficiale sapranno di Ponte Milvio solo grazie al recente romanzo di Moccia, in verità si hanno notizie di questo ponte già dal 207 a. C.. Costruito in legno lungo il percorso delle vie Flamina e Cassia, fuori dalla città antica di Roma, nel 109 a.C. fu ricostruito in muratura su ordine di Marco Emilio Scauro. Nel 312 vi ebbe luogo la “battaglia di Ponte Milvio” tra Flavio Valerio Costantino, divenuto imperatore nel 306, e Marco Aurelio Valerio Massenzio, autoproclamatosi imperatore nello stesso anno di Costantino, ma mai riconosciuto come tale. Qui Costantino sconfisse definitivamente il suo rivale, dopo altre due battaglie che lo videro già vincitore nelle vicinanze di Torino e Verona. L’Impero con la morte di Massenzio passò sotto il controllo di Costantino, ma questa battaglia segno anche la vittoria del Cristianesimo sul Paganesimo nell’Impero Romano. Di quel periodo ora restano solo le tre arcate centrali del ponte. Dal 1149 inizia la prima delle numerose opere di restauro che vedono protagonista Ponte Milvio danneggiato dalle guerre, anche se nel 955 i monaci di San Silvestro in Capite avevano già limitato l’accesso al ponte mettendo un pedaggio. Verso la metà del Trecento un frate di nome Acuzio organizzò addirittura una colletta per poter salvare il ponte, che in quegli anni veniva soprannominato “Ponte Molo” per la sua instabilità, furono così costruite anche tre torri difensive in legno (due alle estremità e il “Tripazzone” al centro). Papa Martino V, nel 1429, affidò un nuovo restauro a Francesco da Genazzano e con ulteriori interventi venivano eliminate le parti in legno e le vecchie fortificazioni medioevali. Nel 1805 Giuseppe Valdier, per ordine di Pio VII, costruì le arcate all’estremità del ponte per celebrare il rientro dalla Francia del pontefice dopo aver incoronato, a Milano, Napoleone Bonaparte. Il ponte fu poi fatto saltare da Garibaldi nel 1849 per bloccare l’avanzata francese e, l’anno successivo, restaurato da Pio IX. Dal 1951 si scelse, al fine di proteggere la struttura, di deviare il traffico sul vicino Ponte Flaminio. Insomma, Ponte Milvio è un romano d’altri tempi. In oltre duemila anni di “vita” è cambiato molte volte, ma è sempre lì pronto a svolgere il suo compito. 

Sara Citterio

Foto: www.milesgloriosus.it

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