Le novità museali nel panorama culturale di Roma
È un periodo di nuovi musei nell’offerta culturale della città di Roma. Nell’arco degli ultimi mesi, sono stati restituiti (a seguito di restauri e miglioramenti) o resi visitabili per la prima volta, numerosi luoghi dove l’Arte e l’Archeologia sono una attrazione per gli appassionati.
Citiamo tra gli altri il Museo della Forma Urbis all’Aventino, le Domus Romane di Palazzo Valentini a Piazza Venezia, il Museo Storico della Fanteria ed il Museo Casa di Mario Praz a Via Zanardelli, a pochi passi da Piazza Navona. Proprio di quest’ultimo parleremo in questo articolo.
Chi era Mario Praz, la storia di un intellettuale internazionale
La vita e gli studi del poliedrico Mario Praz, divenuto nel tempo un saggista, critico d’arte, anglista, scrittore, traduttore e giornalista, è stata estremamente dinamica e lo ha portato a girare, conoscere e studiare il mondo.
Nato in Svizzera nel 1896 da padre banchiere e mamma Contessa, studiò a Firenze, Bologna e Roma, prima di trasferirsi per lavoro in Inghilterra e Spagna dove studiò a lungo la lingua e la letteratura di questi paesi fino a diventarne un riconosciuto esperto. Tornò a Roma nel 1934.
A partire dal secondo dopoguerra, aumentò la sua passione per il collezionismo e per l’antiquariato, anche alimentato da alcune opere ricevute in eredità dal patrigno.
Causa alcune problematiche fisiche, come una leggera zoppia e lo strabismo, ed una malinconia di fondo, figlia del fallimento del suo matrimonio, Praz fu considerato da una parte dei frequentatori dei circoli letterari e da molti colleghi scrittori ed intellettuali come uno iettatore.
Alcuni si spinsero addirittura a definirlo ‘l’innominabile’ o a citarlo con le sole iniziali, M.P.!
L’ultima parte della sua vita, così raccolta e poco felice, fu ispirazione per Luchino Visconti per il suo film “Gruppo di famiglia in un interno”, citazione a dire il vero non molto apprezzata da Praz.
Scrisse circa 2.600 pubblicazioni che oggi sono in fase di importante rivalutazione.
Un grande collezionista di opere d’arte e la genesi del Museo Mario Praz
La collezione che nel corso dei decenni Mario Praz ha accumulato, principalmente da acquisti personali, donazioni amichevoli ed eredità, ha raggiunto un livello davvero alto con elementi di grande pregio.
Dopo aver abitato in diverse zone di Roma, a partire dalle vicinanze di Fontana di Trevi e passando poi per Via Giulia, chiuse la sua esistenza come ospite della Fondazione Primoli, nell’analogo Palazzo a Via Zanardelli a ridosso del Museo Napoleonico.
E’ proprio in questa ultima ubicazione che sono oggi raccolti gli oltre 1.200 oggetti di arredo provenienti dai suoi periodi in Francia, Germania ed Inghilterra, oltre ovviamente a quelli collezionati in Italia.
L’ambientazione di questi originali capolavori del passato spazia tra il periodo Neoclassico ed il Biedermeier.
Dato il pregio della collezione, lo Stato Italiano alla morte di Mario Praz decise di acquistarla dagli eredi per un valore di 2 miliardi e 100 milioni di lire.
Nel 1995 è stato aperto il Museo Casa Mario Praz che è rimasto chiuso durante la pandemia ma da qualche mese è di nuovo visitabile gratuitamente previa prenotazione sul sito museiitaliani.it
Una visita assolutamente consigliata da InLibertà.it!
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