L’attesa è vivace, martedì a piazza San Pietro. Bagnata, inoltre. Circa centomila persone, provenienti dalle zone più recondite del pianeta, si sono recate nella piazza prospiciente la sede romana del pontefice massimo della Chiesa cattolica, transitoriamente vacante.
Ha un sapore diverso, la basilica di San Pietro, vista così. E’ bello il segnale – di dedizione, attaccamento, interesse – che dimostra quanto, come null’altro, la fede sia in grado di conciliare animi lontani e teste diverse. Molti di loro si chiedono se sia sufficiente la prima giornata perché rendano al popolo il padre che aspetta; altri, semplicemente, ostentano una pace interiore, sintomo di profonda religiosità. Per questi l’attesa non è un ostacolo; al contrario: è prova di integrità e virtù.
Alle 19.15 i volti si alzano concitati: la prima votazione è conclusa; la fumata nera, modesta e timida prima, palese e maramalda poi, sancisce la fine delle speranze di Laura, una bambina brasiliana che riponeva vivace fiducia in un esito più allettante. Fiducia che la accompagnerà, come oggi, nei prossimi giorni.
Mercoledì: fedeli, passanti, curiosi, giornalisti e studenti rendono via della Conciliazione un filamento umano di membra incollate in uno “smack” di copiosi abbracci, continui e involontari. Il caldo estivo avrebbe fatto desistere chiunque, quella mattina; per fortuna, la temperatura, particolarmente bassa per molte ore, ha evitato rapporti socialmente irritanti e qualche parolaccia, nonostante l’inverno saluti indefesso i tempi migliori.
La seconda fumata era gemella della prima, e segnava l’esito di altre due votazioni. L’illusione dei presenti veniva così furtivamente disattesa dall’alto, ma non causava più che qualche occhio serrato tra i piccolissimi. Il tacito ottimismo di Laura era stato surrogato, nel pomeriggio, dalle grida funeste di Valerio, che non ne voleva sapere di quella folla. Più in là, alla base dell’obelisco, Lorenzo – uno studente universitario, originario dell’Elba – urtava Rosy Bindi, occupata a scattare foto con l’iPhone da mostrare ad amici e colleghi.
Ed eccola, la fumata bianca. Prodromica dell’imminente arrivo del Papa, lancia piazza San Pietro in esternazioni di gioia miste a stupore, mentre un applauso istintivo abbraccia il futuro vescovo di Roma. Le campane ufficializzano l’avvenuta elezione: i cardinali hanno deciso da chi farsi guidare. La festa è appena iniziata, e il mondo ha gli occhi puntati su Roma.
di Andrea Capati
foto: affaritaliani.libero.it
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