Italia e Grecia, due facce della stessa crisi

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E’ tempo di riflessioni nell’Europa nel pieno della crisi economica. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, durante una conferenza con altri presidenti europei ad Helsinki, ha espresso il suo compiacimento per le manovre intraprese dal governo in materia economica.

Napolitano è inoltre convinto che lo stato di salute del nostro Paese non sia così critico come quello della Grecia. «La situazione dell’Italia è differente da quella della Grecia. Noi abbiamo accolto le domande che sono giunte dalle istituzioni europee e dai Consigli europei. L’Italia sta rispondendo».

Il Presidente ha anche posto l’accento su quanto sia importante la cooperazione fra gli stati membri dell’Unione Europea per risolvere i problemi comuni. Serve «solidarietà» tra i Paesi, ha dichiarato Napolitano, anche con «quelli che sono più in difficoltà». E «solidarietà», ha insistito, significa che «ogni singolo Paese deve assumersi le proprie responsabilità».

Il Presidente greco Loukas Papademos, al contrario, non ha la stessa fiducia nel futuro. «Siamo giunti al Punto Zero. Queste misure ci evitano il fallimento incontrollato, che porterebbe il paese alla catastrofe, al caos economico, all’esplosione sociale» ha dichiarato in un discorso, tramesso in televisione, alla vigilia del voto sulle misure che lo Stato intende attuare per ottenere i  finanziamenti Ue. Anche l’ex presidente George Papandreou ha esortato i suoi compagni di partito a mettersi una mano sul cuore e votare sì alle riforme: «Vi chiedo di mettervi in fila e votare per questo accordo difficile e doloroso che aiuterà il Paese a stare in piedi».

A rincarare la dose il ministro delle finanze greco Evangelos Venizelos: «La battaglia è ora. La guerra è ora. Se vacilliamo, niente rimarrà in piedi. Il vero dilemma è tra misure dolorose e misure distruttive».

Matteo Testa

foto: sites.etleboro.com

 

 

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