Il toto simboli

20130112_bunga-bungaIgnazio Abrignani, responsabile dell’ufficio elettorale del Pdl che ha depositato al Viminale nella mattinata di ieri il simbolo del Popolo delle Libertà, ha confermato che capo della coalizione di centro destra è Silvio Berlusconi.

“Il ruolo di capo unico – ha precisato Abrignani – va indicato per legge ma non corrisponde al ruolo di premier”, il simbolo in ogni caso presenta la scritta “Berlusconi presidente” per l’Italia, mentre il simbolo utilizzato all’estero non ha il nome di Berlusconi.

“La volata è aperta, siamo condannati a vincere. Noi sinceramente pensiamo di avere la possibilità di vincere. Nel 94 ci davano per sicuri sconfitti e riuscimmo ad arrivare primi superando la ‘gioiosa macchina da guerra’ di Occhetto” afferma Silvio Berlusconi nel corso di Domenica Live su Canale 5.

I partiti che compongono lo schieramento sono sette, come per il centrosinistra, ovvero: Pdl, la Lega Nord, il Grande sud insieme a Mpa, i Pensionati, Intesa popolare, Mir e La Destra di Storace.

Calderoli torna in Viminale la terza volta per modificare uno dei due simboli presentati, quello della Lega Nord e ‘Maroni presidente’, perché entrambi contengono il nome del leader del partito in contrapposizione al regolamento elettorale: “Il problema è risolto. Ritireremo il simbolo ‘Maroni presidente’. La lista che ritiriamo era stata presentata per evitare liste civetta”.

I grillini sono i primi a presentarsi al Viminale per depositare il simbolo ma scoppia il caso di un simbolo identico già registrato. Grillo così commenta con i giornalisti: “Se non fanno nulla per questa storia del simbolo, dobbiamo combattere con gli avvocati. Ma se non entriamo e c’è un governo che ha il 25% dei voti degli italiani, dura 6 mesi e poi li andiamo a prendere. Ci vado io da solo, li vado a prendere fisicamente” e minaccia: “In caso della presenza di un simbolo confondibile non parteciperemo”, precisando dal suo blog: “Questa è l’Italia che non c’é più, che non ci appartiene, che va cambiata dalle fondamenta. Se entreremo in Parlamento lo apriremo come una scatola di tonno. Se non ci lasceranno partecipare si prenderanno la responsabilità della delegittimazione dello Stato e delle inevitabili conseguenze”.

Dello schieramento di centrosinistra fanno parte, oltre al Pd, il Megafono-Lista Crocetta, Sudtiroler Volkspartei, Centro democratico di Tabacci, Sel Sinistra Ecologia e Libertà con Vendola, il Partito socialista italiano di Nencini e infine i Moderati di Giacomo Portas.

Monti presenta due liste: Con Monti per l’Italia e Scelta civica – con Monti uniti per l’Italia. Spunta tuttavia un ‘Monti presidente’ per la candidatura di Samuele Monti, consigliere comunale di un Comune del cuneese.

Ma la fantasia si spreca, è stato presentato il simbolo ‘Movimento Bunga-bunga’ che si scaglia contro la “magistratura golpista”, con due omini stilizzati di cui uno prende a calci l’altro. Il numero 50 è il simbolo “Stato ladro, forza evasori” presente soprattutto al nord. Ci sono Ilona Staller e Forza Nuova, al numero 89 il simbolo “No alla chiusura degli ospedali” e al numero 90 “Forza Roma”, al 116 “Alba dorata Italia”.

La Cancellieri tranquillizza Monti, Grillo e Ingroia, che ha visto presentare una lista omonima alla sua sebbene priva del suo nome: “Tutti quelli che hanno titolo vedranno riconosciuti i loro diritti. Grillo stia tranquillo, nessuno complotta” e continua: “Abbiamo tempo fino a lunedì sera, martedì mattina. Poi, se ci saranno liste da ricusare, le ricuseremo. Completati i lavori – aggiunge – manderemo tutto in Cassazione perché, a maggiore e più forte tutela, si può ricorrere presso l’Alta corte”.

In tutto sono stati presentati 215 simboli.

di Redazione

foto: leggo.it

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