Giustizia: due futuri avvocati in sciopero della fame dal 22 giugno

ale_e_arnaldoProsegue lo sciopero della fame, attraverso cui, dal 22 giugno un gruppo di giovani studenti in giurisprudenza, capitanati da Alessandra Creanza di Bari e Arnaldo Lo Vecchio, chiede una sostanziale riforma della Giustizia.

Alessandra ci spieghi il perché di questa protesta?

“La protesta nonviolenta, che consiste nello sciopero della fame e che ha avuto inizio in data 22 giugno 2013, non nasce da una pretesa, ovvero quella di cambiare da un giorno all’altro la Magistratura italiana o vedere che da domani ci sia una Giustizia “giusta”. La protesta nasce da un desiderio: quello di avviare una discussione seria che porti ad un reale cambiamento nel sistema Giustizia in Italia. Siamo stanchi di vedere all’interno dei nostri Palazzi di Giustizia, Magistrati che si scontrano con altri Magistrati. Siamo stanchi di vedere divisioni, conflitti, invidie tra colleghi e “tifi” da stadio a favore o contro un collega a seconda della convenienza del momento da parte di qualcuno. Siamo stanchi di vedere Magistrati che spiano altri Magistrati, di sentire pettegolezzi o altre cose di questo genere. Siamo stanchi di vedere un CSM – Consiglio Superiore della Magistratura che da una parte non sa tutelare chi con professionalità, alto senso dello Stato, con spirito di Servizio ha fatto semplicemente il proprio Dovere, ed anzi utilizza i mezzi di cui dispone per tentate di delegittimarli, isolarli, impedendoli così, di fatto, di svolgere le proprie funzioni in perfetta autonomia ed indipendenza. D’altra parte, invece, risulta non capace di avviare seri provvedimenti nei confronti di chi il proprio Dovere non lo fa. Noi vogliamo vedere una Magistratura davvero autonoma ed indipendente da ogni possibile condizionamento da parte di altri poteri dello Stato. Vogliamo vedere un sistema capace davvero di garantire il rispetto della Legge e non vedere che all’interno del sistema stesso la parola “legge” non è uguale per tutti. Chiediamo più senso di responsabilità nell’interesse del cittadino. Chiediamo Giustizia, verità. Vogliamo poter continuare a credere che in Italia una Giustizia vera, sana sia possibile. Chiediamo una Magistratura che sappia battersi tutta per i Valori portati avanti da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che la Giustizia, la Verità, non rimangano solo vuote parole. Ma il senso di responsabilità deve provenire anche da ciascuno di noi, da ciascun cittadino. La Giustizia è di tutti, per tutti.

Perché avete scelto una forma di protesta così estrema?

Ho utilizzato questa forma di protesta perché in Italia purtroppo per essere ascoltati bisogna ricorrere sempre alle maniere “forti”. E lo sciopero della fame è una forma anzitutto nonviolenta di manifestare un dissenso ed in secondo luogo più diretta ed immediata. Protesta insieme con me anche Arnaldo Lovecchio (23 anni, io ne ho 21) e siamo entrambi studenti in Giurisprudenza ed abbiamo una passione in comune: la Giustizia ed un sogno: divenire Magistrati. Ma vogliamo, ora da semplici cittadini, fare qualcosa perché in questo Paese ci sia una Giustizia “giusta”, una Magistratura davvero autonoma ed indipendente.

In un paese cattolico e “ipocrita”, la vostra protesta rischia di offendere la sensibilità di coloro i quali credono nella salvaguardia della vita come bene supremo. Potresti chiarire il senso intrinseco della vostra protesta e in che modo pensate possa incidere nell’interesse della collettività?

Non vogliamo che nessuno pensi che abbiamo poco rispetto per la vita con questa nostra azione, ma anzi è tutto l’opposto. Vogliamo una vita più consona alle nostre aspettative perché quella che stiamo vivendo non è vita.

Oltre allo sciopero, avete pensato a modi alternativi per diffondere la vostra protesta?

Abbiamo deciso di aprire una pagina Facebook intitolato “Chiediamo Giustizia” (Link: https://www.facebook.com/ChiediamoGiustizia) ed abbiamo in programma diverse manifestazioni. “La nostra battaglia ci condurrà davanti a tre Procure italiane diverse; la prima sarà dinanzi la Procura di Bari, la seconda la Procura di Palermo e la terza la Procura di Taranto. Vorremmo manifestare tutta la nostra solidarietà e la nostra vicinanza a quei Magistrati che davvero lavorano per ricercare la Verità e contro chi tenta ininterrottamente, e con ogni mezzo, di ostacolarli nell’accertamento della stessa, compresi gli organi all’interno della Magistratura e primo fra tutti quello del suo autogoverno (CSM).”Le date e l’ora in cui si svolgeranno le manifestazioni saranno di volta in volta scritte sulla pagina Facebook ed inviate agli organi di stampa. Chiediamo Giustizia.

Che effetti sperate di sortire nell’opinione pubblica?

Vogliamo essere ascoltati e fare qualcosa per ciò in cui crediamo. Non dunque apparire o chissà cos’altro. Siamo al nostro 4° giorno di digiuno completo. Speriamo di trovare consensi da parte del maggior numero di cittadini e che la questione sfoci in un dibattito serio istituzionale e che si prendano delle decisioni serie in merito a questa cosa da parte degli organi competenti.

La scelta è ardua e coraggiosa e se si creasse un effetto domino?

Io vorrei evitare un’epidemia… Vorrei anzi che voi impediste in tutti i modi che Arnaldo ed io scioperassimo con la fame perché il messaggio che deve arrivare è che non si deve giungere sino a tanto perché cambi realmente una cosa….Ecco qui sta il rispetto della vita mia e degli altri. Voglio che i cittadini si uniscano e lottino tutti! Insieme! Solo così riusciremo a fare qualcosa… per noi stessi! La Giustizia è di tutti!

Purtroppo ad oggi, la protesta di Alessandra e Arnaldo non è riuscita scalfire il muro d’indifferenza ed è per questo che dobbiamo appoggiare la causa e diffonderla in maniera capillare, nella speranza che la voce di due giovani possa giungere fino ai piani alti, dove la giustizia viene scritta seguendo spesso criteri e interessi  personali, che non coincidono minimamente con le necessità reali dei cittadini.

 di Simona Mazza

2 Risposte

  1. stefano pietroforte

    il problema della giustizia in italia è legato effettivamente al csm che non è altro che un organo espressione degli equilibri partitocratici e correntizi. se nel csm vi giungessero magistrati scelti fra una rosa più vasta di proposte e non soltanto quelli predisposti politicamente, forse si potrebbe parlare di organo autonomo e istituzionale. se penso soltanto che il vicepresidente attuale (Vietti) è quello che ha presentato illo tempore la legge sul falso in bilancio allora penso che è tutto dire.

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  2. Alessandra Creanza

    Concordo con Lei. Il nostro obiettivo è proprio questo: avere una Giustizia “giusta” a partire dall’interno del sistema della Magistratura che la Giustizia amministra, partendo dal suo organo di autogoverno – CSM. Ci stiamo preparando per chiedere o un’interrogazione parlamentare o stilare una proposta di legge su questo tema. E’ un’ambizione ardua ma credo che creando discussione, mettendo al centro dell’attenzione questo tema, accogliendo consenso da parte dei più non potranno non ascoltarci ed iniziare a muovere un primo passo per un reale cambiamento che gioverebbe tutti.

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