Roma ed il suo enorme e costoso patrimonio
Una città come Roma, piena zeppa di bellezza, di storia ed archeologia in ogni suo angolo, potrebbe vivere di rendita sul turismo: è infatti tra le prime 15 città del mondo per visitatori con 15 milioni di turisti del 2018.
Ma un patrimonio così grande, in larga parte proveniente dal periodo imperiale e quindi con 2000 anni sulle spalle, necessiterebbe di un capitale enorme da investire in manutenzione e nuove aperture museali.
Purtroppo, la crisi economica che ormai attanaglia il nostro paese da anni e un approccio poco attento all’enorme potenziale archeologico ereditato, spesso mette a rischio la stabilità ed il futuro dei monumenti romani.
Dai Mecenati un contributo determinante
L’aiuto dei Mecenati, generosi benestanti che devono il loro appellativo al Patrizio Gaio Cilnio Mecenate (64 a.c – 8 d.c), è cruciale da sempre per il sostentamento dell’arte in tutte le sue forme.
Ai nostri giorni e per i motivi precedentemente citati, il supporto di questi Benefattori per il restauro ed il mantenimento del patrimonio storico italiano, diviene fondamentale come evidente dagli esempi che seguiranno.
Alcuni arrivano da lontani Continenti, altri sono l’esempio di quell’imprenditoria Italiana che non si rassegna al declino del paese e investe di tasca propria per mantenerne alto il nome.
Il Colosseo e la Piramide Cestia
Uno dei recenti ed illuminanti esempi in tal senso è relativo alla complessa ristrutturazione del Colosseo completata nel 2016 e finanziata con un importo rilevantissimo (25 milioni di €) dalla Tod’s di Diego Della Valle!
In cambio la nota azienda di calzature potrà utilizzare i diritti di immagine dell’Anfiteatro Flavio per 15 anni. Un classico esempio di accordo win-win dove sia le istituzioni (Stato/Comune di Roma) che Tod’s ricevono benefici.
Di diversa natura è da considerarsi invece l’intervento di restauro che ha fatto risplendere di nuovo e messo in sicurezza la Piramide Cestia (12 a.c), monumento che aveva seri problemi di stabilità e deterioramento.
Il recupero dell’antica bellezza della Piramide, si deve ai lavori durati nel 2015 ben 327 giorni e interamente finanziati (2 Milioni di €) dal filantropo giapponese Yuzo Yagi, innamorato delle ricchezze del Bel Paese!
Il ‘mecenate in bianco’, come Yagi è soprannominato per i suoi abiti, nulla ha preteso in cambio della sua donazione che ha reso di nuovo stabile e visitabile al pubblico un sito incredibilmente sopravvissuto per 2031 anni!
L’amore della Maison Fendi per Roma e la scelta del suo Head Quarter
Sotto questo punto di vista, un capitolo a se stante lo merita la Maison Fendi ed in modo specifico la Signora Alda, la più giovane delle figlie dei fondatori della società, Adele Casagrande e Edoardo Fendi.
La Maison Fendi nasce a Roma nel 1925 ed il suo legame con la città è rimasto forte in quasi un secolo di successi.
Fendi ha deciso negli anni scorsi di rivalutare il Palazzo della Civiltà Italiana (quello che i romani chiamano da sempre il ‘Colosseo quadrato‘), facendone l’Head Quarter della Maison!
Per i prossimi 15 anni la casa di moda intende utilizzare la sua presenza in questo monumento per ridare lustro al quartiere dell’EUR, ospitando eventi e mostre. Il Colosseo quadrato ospiterà così almeno 400 dipendenti Fendi.
Fendi rimette a nuovo palazzi e fontane della Capitale
L’impegno di Fendi non si limita alla sede di rappresentanza dell’EUR.
Ad Ottobre 2018, la Fondazione Alda Fendi – Esperimenti ha messo le sue radici nell’area del Velabro, quella dove la legenda vuole sia stata trovata la cesta con Romolo e Remo: Palazzo Rhinoceros!
Alda Fendi ha acquistato questo edificio dal Comune di Roma, investendo molto per la sua ristrutturazione durata 8 anni. I lavori sono stati affidati all’artista Jean Nouvel, che ha riportato lo stabile al suo aspetto originale.
La Fendi ha anche sottoscritto un accordo con il Museo Hermitage di San Pietroburgo della durata di 3 anni, che prevede la concessione a Palazzo Rhinoceros di opere dal valore assoluto.
Tutte le mostre e le visite guidate saranno un regalo gratuito ai Romani e ai turisti che le vorranno godere, per decisione della Fondazione Alda Fendi.
La prima opera esposta è stata la scultura “l’Adolescente” di Michelangelo mentre dal 15 Dicembre 2019 al 15 Marzo 2020 sarà la volta del dipinto “Santi Pietro e Paolo” realizzato da El Greco nel 1592.
L’Amore di Fendi per Roma ha pochi limiti e in aggiunta al Colosseo Quadrato e Palazzo Rhinoceros, grandi investimenti sono stati destinati al ripristino e al restauro delle più famose fontane romane!
Nel 2013, circa 2,2 milioni di Euro avevano restituito ai romani la Fontana di Trevi. Nel 2014 era stata la volta del complesso monumentale delle Quattro Fontane (la spesa per Fendi era stata di 320.000€).
In questo 2019 è stato il turno di 4 altre Fontane: quella dell’Acqua Paola al Gianicolo (quella che i romani chiamano ‘Er Fontanone’), quella del Mosè, quella del Peschiera e quella del Ninfeo dell’Acqua Vergine.
Altri 280.000€ donati dalla Maison Fendi per i monumenti della sua città!
Il grazie che i romani e tutti gli amanti dell’archeologia e dell’arte debbono dire alla Maison Fendi è veramente grande!
La collaborazione tra Stato e Privati è la principale via da percorrere
Mecenati stranieri, Della Valle, Fendi e chissà chi altro ancora vorrà e potrà contribuire al risanamento e alla conservazione del nostro patrimonio culturale, artistico ed archeologico!
Nella nostra opinione, la collaborazione tra Privati e Stato in questo settore è una delle vie principali da percorrere, forse l’unica per preservare alla generazioni future i capolavori che tutti abbiamo ereditato.
La definizione di agevolazioni fiscali per coloro che vorranno investire i loro denari privati in questo settore, è un prezzo assolutamente ragionevole da pagare per uno Stato che purtroppo non dispone di risorse illimitate.
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