Dalla Germania un esempio di solidarietà ed organizzazione

accoglienza.Corriere.itLe immagini di profughi siriani che arrivano da Monaco di Baviera stanno facendo il giro del mondo. Lo stupore di chi, abituato a considerare i tedeschi come un popolo scostante, inflessibile e algido, ha dovuto ricredersi e constatare ancora una volta la perfetta organizzazione teutonica.

L’accoglienza pianificata ed attuata dal governo tedesco è la dimostrazione pratica di come dovrebbe avvenire l’ospitalità in ogni Paese civile. Masse di persone marchiate con i numeri sulle braccia qualche giorno fa nella Repubblica Ceca, ci avevano riportato di colpo indietro di oltre settant’anni al dramma della deportazione degli ebrei da parte della Germania nazista.

Nella Germania attuale, grazie a Dio, i profughi, anche con bambini al seguito, provenienti in gran parte dalla Siria e stremati da un viaggio di circa tremila chilometri, venivano finalmente accolti con tutte le accortezze del caso. Un servizio di triage aiutava a selezionare le persone in base al proprio stato di salute e successivamente accompagnate in ospedale, se con gravi patologie, o assistite da operatori volontari e persone comuni. Tutti pronti e disponibili ad aiutare i migranti con abiti nuovi, rifornimenti alimentari e giocattoli per i bambini.

Insomma, una vera e propria corsa alla solidarietà. Un modo, forse, per provare a cancellare quell’etichetta impropria di popolo antipatico che ancora oggi i tedeschi si portano dietro per colpa del nazismo.

Un altro aspetto di questa forma di accoglienza tedesca che ci ha colpiti favorevolmente è l’assoluta mancanza di proteste contro la pacifica “invasione”, da parte di gruppi nostalgici o estremisti che anche in Germania sono presenti in abbondanza.

Se volessimo fare di questo evento straordinario per i tedeschi un parallelismo con l’Italia, ormai veterana in fatto di accoglienza di migranti, potremmo evidenziare soltanto due punti meritevoli di considerazione: il primo è l’assoluta concordia del popolo tedesco, almeno all’apparenza, consapevole che anche per loro sia giunto il momento di accogliere senza riserve un numero significativo di profughi; l’altro è la sincronia nell’organizzazione tra istituzioni nazionali e associazioni umanitarie.

Purtroppo in Italia, l’eccellenza della preparazione degli uomini e delle donne delle forze armate, dimostrata in migliaia di occasioni non soltanto nell’accoglienza di migranti, e la solidarietà di persone comuni e di organizzazioni umanitarie, viene spesso umiliata da comportamenti incompetenti e condizionati dalla faziosità ideologica di gran parte dei politici a capo di istituzioni locali e nazionali.

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