Critica Onu, balla colossale

È stata proprio l’Onu, intesa come Organizzazione delle Nazioni Unite, cioè gli Stati del mondo intero che pensano e deliberano, a lanciare una fatwa contro il lavoro del governo e del Parlamento italiani sulle intercettazioni? Ovvio ma falso, arcifalso. La sinistra gode a sostenerlo. È sempre contenta quando l’Italia perde sovranità e diventa una provincia altrui. Tutto va bene ai nostri intellettuali anti-italiani pur che il popolo sia commissariato da qualche loro compagno. Trattasi di una balla colossale. Non è stata l’Onu, ma un suo funzionario, sia pure un alto papavero, che nessuno però aveva mai sentito nominare, neanche Beppe Grillo o Marco Travaglio. Qualcuno deve aver trovato il suo numero di telefono su internet, e gli devono aver detto che Umberto Eco è contrario. Si tratta del relatore speciale Onu per i diritti Frank La Rue. Le agenzie hanno scritto la sua frase più disinformata che cattiva. “Se adottata nella sua forma corrente, (la normativa) può minare la possibilità di beneficiare del rispetto del diritto di libertà d’espressione in Italia”. Nessuno qui vuol denigrare il La Rue, se è stato nominato relatore per i diritti, avrà le sue buone referenze e competenze. Il punto è che non ha nessun diritto, lui che è esperto di diritti, a parlare a nome dell’Onu. Che inchiesta ha fatto, chi ha ascoltato, quanti voti ci sono stati, ha ascoltato le tesi degli autori? In realtà ha parlato solo per se stesso. Quando l’Onu si esprime infatti a livello di questo tipo, senza discussione generale in assemblea, è soggetta a colpi di testa pazzeschi e amnesie da manicomio. Nessuno ricorda una qualsiasi condanna Onu da parte del relatore per i diritti a proposito degli eccidi di cristiani in India. Nessuna condanna della persecuzione antireligiosa in Iran. In compenso si scomunica un Parlamento sovrano. Lo si provoca. Lo si vuol tenere sotto schiaffo, mentre i suoi membri stanno lavorando per congegnare una legge difficile, modificandone l’impianto originario per contemperare esigenze complessi, quali il diritto alla segretezza della comunicazione personale e il diritto alla sicurezza. Ed ecco, interviene a piedi uniti uno che evidentemente non sa niente ma devono avergli mostrata qualche schermata del sito di Repubblica con il bavaglio e ha così dato retta al tam tam dei campioni del politicamente corretto che regnano tra i radical chic. Ha fatto benissimo il governo a replicare duramente. Ma dovrebbe essere l’Unione Europea, e poi a settembre l’Assemblea generale dell’Onu a tirare le orecchie a questi zelantissimi difensori della loro opinione eretta a dogma insindacabile. Mettono il pennacchio dell’Onu come una tiara, come se fossero sacerdoti, anzi Papi, di una religione sopra le religioni storiche. Questo sì – ripetiamo – va contro i diritti dei popoli a legiferare liberamente in materie dove intromissioni di autorità terze sono vere e proprie invasioni extrademocratiche.

Lorenzo Sole

Foto: http://wordpress.com

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