Conte Saint Germain fra leggenda e mistero

Del Conte Saint Germain, “l’Alchimista” si sa poco. Fu  il maestro iniziatore di Cagliostro e del Conte San Severo? Era davvero immortale? Era forse un vampiro? 

Conte Saint Germain: una figura avvolta nel mistero

Del Conte Saint Germain non si conoscono le origini e la data di nascita. Si sa solo che morì nel 1784. Alcune fonti affermano che fosse il figlio illegittimo del principe di Francesco II Rákóczi, principe di Transilvania e della principessa Violante Beatrice di Baviera, della dinastia dei Wittelsbach e moglie di Ferdinando de’ Medici. In virtù della nobile parentela, sarebbe stato educato a Firenze da Gian Gastone de’ Medici, cognato di Beatrice.

Altre affermano invece che l’uomo sarebbe nato nei pressi di Asti alla fine del Seicento da una relazione segreta tra la regina di Spagna Maria Anna del Palatinato-Neuburg (vedova di Carlo II di Spagna) e un importante cortigiano, il conte di Melgar.

C’è chi crede fosse originario della Boemia oppure figlio di un mercante di tessuti di Mosca.

Per altri ancora, l’uomo era probabilmente figlio di una principessa, nato a San Germano (comune del Vercellese da cui avrebbe preso il nome) oppure il figlio naturale del marchese di Rivarolo. 

C’è infine chi ritiene che il conte fosse in realtà l’alchimista Lascaris. 

Ad ogni modo, l’uomo si faceva chiamare, indifferentemente, conte di Welldone, Marchese d’Aymar, conte di Saint Germain, Monsieur de Surmont o Monsieur de Belmar.

Un uomo apprezzato in tutte le corti

Sebbene non vi siano riscontri oggettivi circa la reale paternità del Conte, di sicuro crebbe in un ambiente molto aristocratico e ricevette un’educazione assai privilegiata. Saint Germain era un poliglotta, avventuriero e di rara cultura. Appassionato di musica, era anche violinista (Mozart lo apprezzava), compositore, pittore, chimico, autore di ricette miracolose nel campo della cosmesi. Aveva messo a punto persino un antidoto in grado di salvare le persone che avevano ingerito funghi velenosi e inventato una formula per smacchiare i diamanti ed eliminare le imperfezioni nelle perle.

Avrebbe anche scoperto il segreto alchemico dell’eterna giovinezza, ottenibile sorseggiando una bevanda dal sapore di anice, che in realtà era un miscuglio di legno sandalo, foglie di senna e semi di finocchio.

Insomma, era talmente affascinante, che gli aristocratici di mezza Europa facevano a gara per averlo a corte. A destare curiosità soprattutto i suoi bizzarri racconti.

L’uomo sosteneva ad esempio di esser in grado di viaggiare nel tempo, di aver vissuto già ai tempi di Cristo e partecipato persino alle Nozze di Cana.

O ancora, di aver ricevuto il bastone di Mosè da uno dei pronipoti a Babilonia tra il 530 e il 600 a.C.

Persino Casanova parlava di lui in termini entusiastici.

Il Conte era davvero immortale?

La leggenda dell’immortalità trovo conferma in un episodio alquanto singolare. Nel 1760 Saint Germain era andato a Parigi dietro invito di Madame di Pompadour, la favorita di Re Luigi XV. Una degli ospiti era curiosa di incontrare il misterioso personaggio, perché, a suo dire, aveva già conosciuto un conte di Saint Germain a Venezia nel 1710. Quando si trovò davanti a lui, la nobildonna rimase sbalordita nel constatare che l’uomo non era invecchiato, nonostante, a conti fatti, avrebbe dovuto avere almeno cento anni.

Il Conte riconobbe la dama e raccontò persino dei particolari sui loro precedenti incontri. 

La morte: un altro mistero 

Saint Germain morì nel castello del Principe Carlo di Assia-Cassel a Eckernforde nel 1784. 

Dopo una settimana, il nobile fece aprire la tomba per rendere omaggio all’amico ma il suo cadavere era sparito. Piccola curiosità: nel suo libro Mémoires de mon temps, Carlo di Assia-Cassel scrisse che poco prima di morire il conte gli aveva rivelato la verità sulla sua identità.

L’anno successivo Saint-Germain fu visto vivo e vegeto nel corso di una riunione massonica tenutasi a Wilhelmsbad. 

Altri avvistamenti del misterioso personaggi furono registrati per più di un secolo dalla sua presunta morte. Cosa che spinse biografi e narratori di ogni epoca ad associare la figura di Saint Germain a quella di un vampiro.

Io Sono. Vita impersonale

Di Saint Germain conosciamo un’opera considerata un capolavoro della spiritualità. Titolata  “Io Sono. Vita Impersonale” è una raccolta di profondi insegnamenti in grado di condurre ogni uomo verso la propria interiorità, alla scoperta dell’Io-Sono-Dio. Un viaggio straordinario vero se stessi, realizzabile solo se si comprende il significato intrinseco di ogni singola parola.

Foto di Digital Artist da Pixabay

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