Cellulari e tumori, esiste il nesso?

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Se e quanto i cellulari aumentino il rischio di contrarre un tumore è un dilemma non ancora risolto. Gli studi e le ricerche a riguardo offrono pareri divergenti, anche se la maggior parte degli studiosi ritiene che a lungo andare le onde elettromagnetiche possano generare un cancro al cervello o all’orecchio. Di questo parere è, per esempio, il dott. Ronald B. Herberman, direttore dell’Istituto dei Tumori presso l’Università di Pittsburgh, che ha invitato ad interrompere o quantomeno a limitare l’uso del cellulare all’oreccchio per gli adulti, ma ancora di più per giovani e teenagers, «Meglio peccare di precauzione» spiega il dottore, che ha riportato, sul sito dell’università, 10 regole base da rispettare:  divieto assoluto di far usare il cellulare ai bambini; servirsi di Bluetooth e dispositivi simili per tenere il cellulare lontano il più possibile dal corpo; preferenza nell’utilizzare SMS per comunicazioni veloci; etc. La Dott. Devra Lee Davis, che concorda ed appoggia quanto sostiene il dott. Herberman, paragona l’uso del cellulare al gioco della roulette russa: puntare il proprio cellulare all’orecchio equivale a puntarsi una pistola carica alla tempia, c’è un rischio altissimo di “farsi male”. La stessa convinzione della dipendenza tra strumento tecnologico e malattia ha spinto i ricercatori dell’Università Medica svedese di Orebro, guidati dal professore Lennart Hardell, a compiere una meta-indagine, cioè a seguire 18 ricerche diverse sul tema, di cui 11 svoltesi nell’arco di 10 anni. Gli studiosi hanno constatato che un uso prolungato del cellulare in un tempo maggiore a 10 anni raddoppia il rischio di ammalarsi di due tumori in particolare: neuroma e glioma, il primo è un tumore benigno del nervo uditivo e il secondo è maligno, si sviluppa nel cervello ed è molto difficile da sconfiggere. I ricercatori aggiungono che maggiormente a rischio è il lato del cervello dove si parla abitualmente al cellulare e che devono preoccuparsi di più coloro che abitano nelle campagne, perché lì il segnale è più forte per coprire meglio il territorio.  Parere diverso ha espresso la Food and Drug Administration che ha il compito di valutare la pericolosità per la salute da parte dei beni di uso comune. Questa associazione ha concluso che, non essendoci prove scientifiche che dimostrino il contrario, l’uso del cellulare è da considerarsi non nocivo, o tutt’al più di bassissima pericolosità ( e solo per un abuso del mezzo). Opinione condivisa dall’International Journal of Epidemiology che ha pubblicato il più grande studio realizzato finora, dimostrando come la pericolosità degli apparecchi telefonici non sia scientificamente provata. La ricerca in questione è stata condotta dall’Interphone in 13 paesi diversi, tra cui l’Italia, in 4 continenti; sono state intervistate 10000 persone sulle loro abitudini nell’uso del cellulare, metà di queste erano malate di gliomi e meningiomi ( due tumori che si ritiene siano causati dalle onde elettromagnetiche del telefonino). La conclusione raggiunta è che solo nei casi in cui l’apparecchio fosse utilizzato tra le 5 e le 12 ore c’è un rischio leggermente maggiore di contrarre questi tumori. L’associazione ha però precisato che si tratta di dati ancora incerti e che dati più sicuri si avranno  fra alcuni anni. Nel frattempo potrebbe essere utile applicare 5 piccoli accorgimenti, non si sa mai:

1.      Tenere il cellulare nella borsa o nei borselli;

2.      Usare sempre il vivavoce o l’auricolare (possibilmente con il filo);

3.      Non tenere il cellulare nelle tasche perché tra i suoi “effetti collaterali” ci sarebbe una riduzione nella produzione di spermatozoi ed un rischio maggiore di contrarre tumori alle ovaie ed al midollo;

4.      Non tenere il cellulare acceso attaccato alla cintura;

5.      Nelle zone con poco campo utilizzare il telefono solo per le chiamate di emergenza poiché la frequenza di onde è più intensa per mandare il segnale.

Rosa di Matteo

Foto: seitreseiuno.net

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