Berlusconi: I comunisti esistono eccome, ora fanno ricorso ai pm per farmi fuori

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Ci risiamo, Berlusconi anche ieri sera si è esibito in uno show telefonico durante una trasmissione televisiva. Di solito gli capitava di improvvisare a Ballarò o ad Annozero; questa volta invece l’esibizione è stata organizzata a tavolino per Kalispera, trasmissione condotta da Alfonso Signorini e trasmessa su Canale 5. Queste, di seguito, alcune battute del presidente del Consiglio al telefono con il conduttore:  “I comunisti ci sono, esistono eccome. Ora fanno ricorso ai pm per farmi fuori. Non è un cachemire che può cambiare il cervello e il cuore della gente”. “I comunisti italiani hanno sperato che bastasse cambiare il nome del partito per cancellare il passato. Hanno cambiato il nome più volte ma il trucco non ha funzionato. Sono rimasti gli stessi di prima, con gli stessi pregiudizi, con lo stesso modo di fare politica. E’ vero, si sono imborghesiti, indossano capi firmati, scarpe fatte su misura, pasteggiano a caviale e champagne” ma “sono gli stessi di prima”. E poi “mai avuto una storia con una di sinistra, posso giurarlo”. Insomma, niente da fare, non se ne esce. Continua, e senza tregua, da parte di Berlusconi la caccia ai comunisti e alle toghe rosse. Ma, ahinoi, come se non bastasse, dall’altra parte, i “comunisti” o ex comunisti o post comunisti o come volete chiamarli voi, continuano con l’anti-berlusconismo senza proporre nulla di nuovo; non un’alternativa valida, non un progetto politico. Anche dal principale partito d’opposizione solo insulti diretti al presidente del Consiglio. I più recenti: Bersani, alla vigilia di Natale dopo la conferenza stampa del premier, “Una conferenza stampa-fiume degna di Kim il Sung (il dittatore nordcoreano)”; D’Alema, il 14 dicembre, dopo il voto alla Camera sulla fiducia al governo “Berlusconi e’ un fattore di corrompimento della vita pubblica, con conseguenze gravi”. E gli italiani, sfiniti da questa diatriba sterile e stucchevole, sempre composti; ligi al dovere, alle regole, al lavoro, quando c’è. Se non una rivoluzione, non ci rimane altro che prendere atto di essere rappresentati solo da politici inetti, incapaci di governare ma anche di fare opposizione. Costretti a rimpiangere gli Andreotti, i Forlani, i Craxi, gli Almirante e i Berlinguer. Politici vecchi, alcuni solo politicanti da prima Repubblica ma sicuramente di spessore etico-politico decisamente più alto e adeguato alle varie circostanze che si susseguivano a quei tempi. Purtroppo per noi, fin quando questo genere di politici attuali non si renderà conto che è ora di agire, anche insieme, per riportare il Paese sulla retta via,  noi comuni cittadini siamo destinati alla mediocrità di servizi da paese del terzo mondo. E pensare che tra questi politici di oggi c’è pure qualcuno che si autodefinisce statista!  

Enzo Di Stasio

Foto: ilgiornaledipachino.com

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