Alta Moda parigina: grandi speranze, più glam con Versace e Schiaparelli

Schiaparelli

Formidabile è la moda che da lunedì sfila in tutta Parigi, sfoggiando i migliori pezzi di Haute Couture. La donna si veste di tanta forza, luccichii e corazze all’impero.

Atelier Versace propone “la parte vulnerabile della Haute Couture” in tutte le sue sfaccettature: i modelli si adattano ad una silhouette fragile ma di gran carriera, lo notiamo dai copricapo caratteristici della collezione che Donatella ha ideato per una donna dall’animo delicato che esterna una forza primitiva ma sempre attuale. Una scelta insolita per il marchio ma che la critica sta apprezzando molto. Tutto comincia con un tailleur in seta martellata e gonna sopra il ginocchio, rigorosamente con spacco voyeur con inserti in Swarovski.

Tutto è progettato secondo l’idea della donna che ha Donatella Versace “che in qualsiasi posto siamo, qualsiasi posizione occupiamo, che dobbiamo gestire il potere o no, che abbiamo un effettivo potere o meno, noi donne siamo costrette a essere forti. Più forti dell’uomo. Però al tempo stesso siamo tutte fragili, ma non possiamo mostrarlo altrimenti ci accusano di togliere sicurezza agli altri. Io stessa non mostrò mai la mia fragilità perché ho paura di togliere sicurezza a quelli che. I stanno intorno, a partire dai miei collaboratori”.

Secondo la stilista, anche Kate Middelton “ha contribuito molto a far tornare alle donne giovani la voglia di vestirsi eleganti con abiti da Haute Couture”.
Non parliamo più di abito, ma di costume: un costume per la donna che non intende mostrare fragilità alcuna, lo notiamo anche dalla scollatura generosa e dai vedo non vedo su corpetti in tulle, ricamati da texture “tattoo” con canutiglie di vetro. La palette dei colori spazia dal ghiaccio contrapposto al nero, con pezzi in colori gioiello come il blu shocking, giallo girasole, arancio e smeraldo. Lo stile è simile al body painting degli anni ‘80 e come allora la donna si fa importante nel suo abito.

Attesissimo, forse più di tutti, il debutto di Marco Zanini che veste la donna Schiaparelli (in foto), mantenendo lo stile di Elsa ma seguendo al contempo uno stile proprio: “Elsa Schiaparelli – dice Zanini – era una donna indipendente, cosmopolita, irriverente e ha trasformato queste sue qualità in elementi di moda. Certo che ho guardato gli archivi, ma non ho voluto riportare all’oggi quello che lei aveva fatto molti anni fa, non avrebbe avuto molto senso. Ho lavorato seguendo la sua indipendenza, la sua irriverenza, ho interpretato il suo amore per le stampe, il suo essere eclettica, il suo volere ogni donna un individuo”

Ciò che si nota è sicuramente la differenza tra i vari abiti, che seguono un ritmo di stagione. Ognuno è una sorpresa, si ha difficoltà a trovare uno stile che accomuna i vari pezzi della collezione d’Alta Moda. Tante giacche doubleface, tanto tridimensionalismo sia nelle forme, sia nei tessuti aggraziati e arricciati. I dettagli, gli arti, sono ingigantiti: non è solo il busto il pezzo principale ma tutte le sfaccettature fanno couture. Abiti da sposa su pantaloni maschili al polpaccio, texture con effetti ottici, camicie da uomo con blazer inside-out arricchiti di pailletes sono gli elementi principali della collezione. Simpatici sono i cappelli lavorati e ideati da Stephen Jones così come l’organza che si gonfia lungo i polsini. Ai piedi la donna preferisce i sandali.

Niente rosa shocking, elemento chiave dell’immagine del brand: “Lo shock che Elsa ha provocato con il Rosa Shocking oggi non avrebbe più senso – afferma Marco Zanini – io sono più affascinato dal senso di sorpresa che può provocare una collezione di moda”.

di Mauro Stano

foto: kathimerini.com

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