UK: elezioni al caldo

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La UK si sta preparando ad affrontare due eventi di straordinaria rilevanza: le elezioni del nuovo primo ministro ed il caldo. 

Contrariamente a quello che accade in Italia, in UK la sfiducia verso il primo ministro o le sue dimissioni non determinano la caduta del governo ma esclusivamente la necessità che il partito di maggioranza elegga un nuovo leader che diventerà anche il premier.

Così, dopo le tanto agognate dimissioni di Johnson, sono piovute le candidature per la leadership dei Tories: erano 8, sono rimasti in 5, ne resteranno solo due.

L’elezione del leader/premier segue due fasi: la prima riservata ai parlamentari Conservatives, i quali, di votazione in votazione, selezionano due nomi; la seconda affidata a tutti i membri del partito che il 5 settembre eleggeranno il vincitore. E sono aperte le scommesse su chi saranno i due prescelti.

In realtà non ci sono dubbi che Rishi Sunak, ex ministro del Tesoro, andrà al ballottaggio; è il secondo posto sul quale ci si interroga. I candidati più gettonati sono due:  Penny Mordaunt e Liz Truss e sarà ancora Brexit a pesare nella scelta.

Le due antagoniste hanno posizioni molto distanti: Liz Truss è sempre stata una brexiter convinta mentre Penny Mordaunt aveva abbracciato una linea più morbida. David Frost, ex negoziatore per la Brexit, ha riferito che nel corso delle trattative, Penny (all’epoca sua vice) non era capace di essere determinante nelle comunicazioni né era molto presente. Insomma, Penny sarebbe stata troppo morbida e poco partecipe, tanto da aver meritato di essere chiamata “Part Time Penny”; inoltre, mancherebbe di esperienza e credibilità in Europa. Essendo Brexit ancora in itinere, questo sarebbe un grosso problema.

Di tutt’altra pasta Liz Truss, che vanta una lunga carriera politica e che ha promesso tagli fiscali e benefici economici probabilmente poco conciliabili con i costi di Brexit come, tra le righe, dice Rishi Sunak.

Per conoscere il nome dei due vincitori bisognerà attendere mercoledì 20 e qui si apre un grosso interrogativo: riusciranno i britannici a sopravvivere all’ondata di caldo in arrivo?

L’ufficio metereologico del paese ha diramato ieri la prima allerta rossa della storia, come sottolineano molti quotidiani (e ci sarebbe da precisare che la scala del calore è stata introdotta lo scorso anno): le temperature, nella parte centrale del paese, potranno toccare i 40° superando così il record di 38.7° registrato a Cambridge il 25 luglio 2019. 

Allerta rossa significa che si può essere in pericolo di vita e che le abitudini quotidiane devono cambiare: e non lo scrivo io, lo scrive la BBC, che avverte di bere ed evitare di rimanere sotto il sole per ore. Chi ci avrebbe pensato, eh? Il servizio sanitario pubblico ha diramato una nota nella quale avverte che è rischioso far attendere i pazienti all’interno delle ambulanze, sotto il sole, fuori dagli ospedali… e, più che il caldo, è il fatto che sia stato necessario scriverlo a generare grande preoccupazione.

Ma i britannici, si sa, prendono tutto molto sul serio e stanno già valutando diversi provvedimenti per evitare che i cittadini vadano in autocombustione: alcune linee ferroviarie potrebbero andare a velocità ridotta, molte scuole chiuderanno in anticipo e diversi ospedali cancelleranno gli appuntamenti presi, forse per destinare il personale al recupero degli infermi che cuociono al sole all’interno delle ambulanze.

Gli automobilisti devono stare attenti perché i motori delle auto potrebbero andare in ebollizione e si sta pianificando di spargere sabbia sull’asfalto per ridurne lo scioglimento. Meno male che, a Roma, l’asfalto lo abbandoniamo a se stesso: con tutti i motorini che circolano, tra buche e sabbia sarebbe una strage assicurata.

I britannici, comunque, si stanno organizzando a modo loro per affrontare e superare questi due giorni di gran caldo e arrivano indicazioni e suggerimenti da ogni dove. Il migliore è quello della mia vicina di casa, diffuso tramite la chat del condominio: mettere gli abiti e il pigiama in una borsa ed infilare tutto nel frigorifero o, meglio, nel freezer.

Spero di incontrarla nei prossimi giorni: muoio dalla curiosità di vedere come andrà in giro vestita. Ma forse non avrà il coraggio di uscire e si rintanerà in casa, aria condizionata e pigiama uscito dal freezer. E così la troveremo stecchita, morta di freddo a causa del caldo.

Foto di PublicDomainPictures da Pixabay

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