Roma, da caput mundi a “mondo di mezzo”

Fori imperialiVivere a Roma e passeggiare nei suoi vicoli ricchi di storia, a chi ha la fortuna di abitarci ma soprattutto a chi ci è nato, regala un’emozione straordinaria: quella di far parte quotidianamente di un film del periodo neorealista, con Sordi e De Sica, tra i ricordi del passato e la speranza di un futuro migliore.

piazzadellapaceConosci tutti se sei nel tuo quartiere e nessuno se attraversi il circondario. Ti senti contemporaneamente in un paese di provincia e in una megalopoli con un’infinita varietà di civiltà ed etnie diverse. Sei allo stesso tempo in un un mercato rionale e nella culla della cultura. Tra le pietre posate dai romani e i sanpietrini fatti posare da papa Sisto V, scorgi i monumenti del Bernini e quelli di Michelangelo, l’arte barocca e rinascimentale, le chiese gotiche e quelle medioevali. Ti basta un giro tra le viuzze del centro storico per sentirti custodito nella delizia della storia, dell’arte e della cultura.

rifiuti quadraro (1)-2Ma è sufficiente camminare oltre le mura aureliane per provare una sensazione diversa: quella di sentirti in una città abbandonata dalle istituzioni competenti; tra cassoni strabordanti di immondizia, buche nelle strade, traffico caotico, smog fuori dai limiti consentiti, maleducazione imperante, trasporti pubblici sporchi e scarsi e servizi insufficienti. Insomma, se ci si sposta in periferia, più che nella culla della cultura sembra di essere sul set di un film ambientato in una città anarchica, senza regole; percependo d’impatto una sconfortante constatazione di incuria e abbandono.

Colpa sicuramente di noi romani, criticati e spesso sbeffeggiati in patria e all’estero per il nostro comportamento, secondo alcuni, fuori dalle righe ma, credetemi, colpa soprattutto di giunte capitoline susseguitesi negli ultimi decenni al governo della città: inette, incapaci e, a quanto pare, conniventi con associazioni mafiose. E così, mentre il popolo discuteva se sarebbe stato meglio accogliere gli immigrati piuttosto che respingerli, la polis romana sfruttava questa situazione per guadagnare soldi sporchi.

mafiacapitaleLa vicenda denominata “Mafia Capitale”, dove i Buzzi e i Carminati si dichiaravano “il mondo di mezzo”, cioè, la congiunzione tra il sistema corrotto e la società civile, ha portato a galla una delinquenza insita da anni all’interno delle istituzioni capitoline. Senza distinzioni di appartenenza, coinvolgendo esponenti politici romani dei maggiori partiti di destra e di sinistra, questa operazione della Procura di Roma, certifica, qualora ce ne fosse ancora bisogno, quanto gran parte dei politici pensi più ai propri interessi piuttosto che a quelli dei cittadini. Quanto la politica di servizio per il cittadino sia una mera chimera. Un’affermazione utile soltanto in campagna elettorale da riporre nel cassetto non appena si cominci a governare.

E allora ci chiediamo: come si può essere sindaci di una città ormai “infettata” dal crimine, dal malcostume, dall’inerzia, dalla mala gestione dei servizi pubblici, e presentarsi davanti ai media sostenendo di essere la persona giusta per risolvere i problemi di questa città dopo due anni di governo inerte?

Se Ignazio Marino si sente ancora l’unica risorsa per riportare Roma allo splendore che le compete faccia un passo indietro, dignitoso, si dimetta e permetta ai romani di dargli una nuova fiducia legittima e incondizionata attraverso nuove elezioni.

di Enzo Di Stasio

Foto grande: “Fori imperiali” di Zuffe – Opera propria. Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons – https://commons.wikimedia.org/wiki –

Foto Caffè della Pace e Lupa Campidoglio: repubblica.it

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