Notti celtiche nella “terra di mezzo”

Si è appena conclusa la diciassettesima edizione del raduno internazionale degli amanti di musica celtica “Montelago festival 2019” che si svolge ogni anno per tre giorni e tre notti nelle Marche a Serravalle di Chienti a ridosso del confine con l’Umbria, ovvero nella incantevole terra di mezzo che ospita l’importante area archeologica romana dell’antica città di Plestia.

Nella località di Taverne, situata nel cuore dell’altopiano più esteso d’Italia, reso famoso anche dal passaggio di Pirro con gli elefanti e dagli ozi di Annibale, si sprigionano le ormai tradizionali attività, fatte di concerti straordinari con ospiti anche internazionali, incontri di letteratura fantasy, danze medievali, giochi di ruolo, tiri con l’arco, artigianato tradizionale e cibi particolari, in una ambientazione spontanea ove circolano serenamente e di continuo dame, cavalieri, fate, maghi e druidi anche in scottish kilt.

Alla birra e all’idromele si aggiunge l’ambrosia, profumi di incenso e mirra emanano ovunque, con il sorriso di tutti inghirlandati con fiori colorati di ogni tipo che riportano alla recente fioritura del vicinissimo Castelluccio di Norcia.

Dalla vista aerea della tendopoli, il primo pensiero va a Woodstock, tant’è che le presenze, in effetti, sono sempre più numerose da un anno all’altro.
Il tutto all’insegna della pace e dell’utopia nella gioia campestre, della cultura letteraria che ci riporta ai miti fiabeschi e anche alla rilettura delle opere che tutti conosciamo perché sono proprio le stesse che hanno caratterizzato la nostra formazione scolastica.

Dall’Iliade all’Odissea fino all’Eneide, transitando da Dante Alighieri a Ludovico Ariosto fino ai contemporanei Dino Buzzati, Italo Calvino e Carlo Cassola, il genere letterario immaginifico e perturbante ha costituito da sempre il filo conduttore del sogno preferito di ogni scrittore che non si è voluto fermare all’apparenza delle cose, per cercare invece di distinguere quel può essere o può non essere da quel che è in quel dato momento.

Come insegna Loredana Lipperini, scrittrice fantasy e non solo, nel suo corso di scrittura creativa nell’ambito del festival che culmina con le letture dei racconti degli allievi; il vincitore riceve come premio un libro pregiato fatto a mano con la tecnica duecentesca della creazione della carta, che l’artigiano fabrianese in abito medievale crea in diretta a chiunque glielo chieda col piccolo telaio e con la canapa liquida nel suo tipico mastellino di legno.
Che sia gotico od horror, è  difficile negare che la dimensione del “fantastico” faccia parte di ognuno di noi e che vive, oltre che nella nostra immaginazione, nella cultura letteraria che da tempo  si esprime soprattutto nel campo visivo attraverso le serie tivù, come – da ultimo – col “Trono di spade”.

Per non dimenticare poi la letteratura dei più piccoli che, rispetto alla generazione dei genitori cresciuti col libro “Cuore”,  ha mutato rotta con la saga di Harry Potter e delle sue avventure da maghetto apprendista insieme ai suoi amici e ai loro spettrali insegnanti di magia.

Tra il “Popolo di Montelago” (come dal grido che da sempre apre il festival) spicca anche qualche mostro mascherato con enormi corna, ma si confonde facilmente nelle lunghe file per mangiare, tra tutti per ballare, per cantare, per bisbigliare nelle tende, talvolta per innamorarsi e poi celebrare il suggestivo ed emozionante matrimonio celtico, per saltare, per suonare l’arpa, per rifugiarsi con un libro all’ombra di un tendone, magari fermandosi poi a parlare con chi capita della differenza tra la magia in Tolkien e in Martin, o della scoperta di Shirley Jackson, o anche della Torre Nera, citando nel frattempo l’esperta italiana Cristina Campo e il mistero della “visione analogica”.

Montelago Celtic Festival, che ha percorso le “strade giuste” in tutti questi anni, ha davvero creato un “popolo”, desideroso di ritrovarsi ogni anno per acquisire sempre più esperienze, pronto alle scoperte e con animo allegro.
Insomma, un’imperdibile occasione per guardare, ascoltare ed imparare.
E quindi… arrivederci a Montelago Celtic Festival 2020! 

Nell’immagine sopra, a destra la nostra inviata Laura Vasselli con una cartomante del Festival

Fonte foto dell’evento: montelagocelticfestival.it

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