All’Onu è il giorno della Palestina

Palazzo di Vetro

Qualsiasi cosa possa dire Netanyahu, premier israeliano, che si affretta a commentare il voto dell’Onu affermando che “non avvicinerà la costituzione di uno Stato palestinese, ma anzi la allontanerà “, oggi resta un giorno memorabile per la Palestina.

È previsto per oggi infatti il voto, al palazzo di vetro di New York, grazie al quale la Palestina diventerà a tutti gli effetti Stato osservatore. Il riconoscimento simbolico rappresenta in ogni caso una vittoria per Abu Mazen e sembra poter aprire la strada al riconoscimento della Palestina come stato e come membro a pieno titolo delle Nazioni Unite.

Gli Stati Uniti si dichiarano contrari alla risoluzione, e la Germania annuncia che si asterrà dal voto pur essendo favorevole alla costituzione di uno Stato palestinese “nella convinzione che i passi decisivi verso la costituzione di uno stato possono essere solo il risultato di negoziati tra israeliani e palestinesi”, come dichiara il ministro degli esteri Guido Westerwelle. La Palestina dovrebbe in ogni caso riuscire a raccogliere i voti favorevoli dei due terzi dell’assemblea raccogliendo i si di gran parte degli stati africani, asiatici e dei paesi emergenti oltre ai paesi mussulmani. In Europa si dichiarano favorevoli Francia e Spagna.

L’Italia ha deciso per il sì. Bersani, nel confronto elettorale di ieri sera, ha espresso il suo fermo si alla risoluzione “altrimenti avrà sempre ragione Hamas e non Abu Mazen”.

Il Regno Unito pone alcune condizioni, tra cui la rinuncia da parte della Palestina alla possibilità di ricorrere alla Corte Penale Internazionale (CPI) contro Israele, clausola cui Abu Mazen non sembra essere disposto a rinunciare, in caso contrario anche gli inglesi si asterranno dal voto.

di Redazione

foto: lettera22.it

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