Confronto all’americana Bersani – Renzi

Bersani e Renzi su Rai1 per l’ultimo faccia a faccia prima del ballottaggio di domenica, con la regia di Monica Maggioni che prima dell’inizio tira a sorte colui il quale dovrà iniziare a rispondere alle domande.

Si è trattato di un vero e proprio “confronto all’americana” pur non trattandosi di indiziati: ogni domanda è stata proposta ad entrambi i candidati con un tempo massimo per rispondere. 120 minuti di confronto serratissimo in cui emergono le differenze oratorie tra i due.

Renzi cerca di convincere attaccando i passati governi di sinistra su diversi temi e ponendosi comeil rinnovamento della sinistra italiana, ha una favella da oratore. Bersani rimane più conciso e pratico nelle sue risposte.

Il primo scontro è su Equitalia, Renzi attacca: “è stato un errore mettere le ganasce di Equitalia agli artigiani”, benché Bersani faccia notare come “Equitalia, chiarisco a Matteo, non l’abbiamo inventata noi”.

Il secondo scontro si è avuto sul tema della crisi dell’industria, Bersani ha invitato Renzi a non mettere sul medesimo piano tutti gli ultimi 20 anni di governi, ma Renzi ha replicato: “Certo – ribatte Renzi – Berlusconi ha deluso tutti ma noi non abbiamo capito la strategia per i nostri figli”.

Bersani afferma poi di non essere contrario al finanziamento pubblico: “in democrazia la politica va sostenuta pubblicamente, così non è una tirannide. Non mi rassegno all’idea che la politica la facciano solo i ricchi”. Su questo punto Renzi si oppone fermamente: “Mantenere il finanziamento pubblico ai partiti dopo che c’é stato un referendum che lo ha cancellato significa alimentare l’antipolitica”.

Alla domanda sul conflitto di interessi Bersani ricorda di aver tentato ai tempi del governo Prodi, di opporvisi, e sostiene che occorrono serie regole di antitrust. Renzi replica che il non aver posto rimedio all’epoca “é la dimostrazione più drammatica che abbiamo fallito” e sarà il primo tema da affrontare in caso di vittoria.

Renzi attacca ancora una volta i passati governi di sinistra sulla riforma Berlinguier, che non premia il merito. Bersani sul tema scuola ha invece affermato: “chi vuol studiare e non può é una ferita alla dignità umana”.

Sulle alleanze Renzi: “Non dovremmo fare l’accordo con Casini: Vendola dice che vuole sentire profumo di sinistra, questo è profumo di inciucio”, ,Bersani fa tuttavia notare: “Se qui non vogliamo ne l’Udc né Vendola, ricordo che l’ultima volta che abbiamo voluto fare tutto da soli ha vinto Berlusconi. Bisogna essere umili e aprirsi”.

I due sono poi stati d’accordo sul riconoscimento dei diritti delle coppie omosessuali, sull’impegno contro i femminicidi.

Alla domanda su quali sarebbero i primi tre provvedimenti al governo Renzi si concentra sul lavoro con la riduzione del numero di norme, la sburocratizzazione e l’innovazione digitale, Bersani risponde: “un ragazzo o una ragazza figlia di immigrati che studia qui è italiana; una norma secca sull’anti-corruzione e l’anti-mafia; qualcosa sulla piccola impresa ma lascerei anche qualche sorpresa per il primo giorno: governare è anche sorprendere un po’”.

Sul futuro Renzi afferma: “Io non vedo un futuro con le stesse persone che accompagnano Bersani e che non hanno scritto una pagina di futuro” e Bersani ribatte in chiusura: “”Renzi ed io siamo uniti dalla passione politica, ma ci divide l’idea di rinnovamento: io voglio che la ruota giri, ma non prendendo a calci l’esperienza”.

Agli elettori la sentenza. Domenica le urne saranno infatti nuovamente aperte per chi si è recato a votare domenica scorsa, o coloro i quali dichiarino di essere stati impossibilitati a recarsi alle urne la scorsa domenica per motivi indipendenti alla loro volontà, recandosi presso le sedi di coordinamento provinciale entro venerdì 30 novembre. Le giustificazioni addotte saranno valutate dal singolo coordinamento.

di Redazione

foto: lapulceonline.it

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