Top & Flop della settimana calcistica

MESSI1Una settimana ricca di grandi partite nel vecchio continente dalla Champions League che ha eletto le 4 semifinaliste fino alla supersfida del Santiago Bernabeu di domenica 23 tra Real Madrid e Barcellona. I catalani hanno vinto all’ultimo secondo grazie ad un gran gol di un Messi stellare e hanno riaperto la Liga. Ora il Real dovrà fare attenzione visti i prossimi impegni di Champions contro gli acerrimi rivali cittadini dell’Atletico: lottare su due fronti in questa fase della stagione non è mai facile.

Facile sarà, invece, per la Juventus che ha ormai il campionato quasi in tasca e potrà dosare le forze in vista degli impegni di Champions contro il Monaco. Settimana negativa, invece, per il Bayern di Carlo Ancelotti,eliminato in coppa dal Real anche e soprattutto per via di discutibili decisioni arbitrali, e fermato in campionato in casa dal Mainz: Mannschaft non in discussione ma da evitare ulteriori cali di tensione per i bavaresi.

In Inghilterra campionato e FA Cup in contemporanea: le prime due della classe, Chelsea e Tottenham, si sono sfidate nella prima semifinale della coppa d’Inghilterra. La squadra di Antonio Conte ha avuto la meglio nel derby di Londra e in finale dovrà affrontare un’altra stracittadina contro un Arsenal vincente sul City di Guardiola sempre più delusione del calcio inglese.

TOP – Un “marziano” al Bernabeu

Statistiche2oI fuoriclasse si vedono nel momento del bisogno e Lionel Messi è Il Fuoriclasse per eccellenza. Dopo due partite opache contro la Juventus in Champions League, l’astro argentino ha risposto a modo suo nella partita più importante e sentita per i tifosi del suo Barcellona, il Clasico contro il Real Madrid. Cosa dire della sua prestazione? Due gol gioiello, il secondo decisivo proprio allo scadere del recupero, giocate di altissimo livello a velocità impensabile per il resto del mondo ma anche quella “garra” argentina che spesso gli è mancata in questa stagione soprattutto in fase di non possesso palla. E con un Messi in stato di grazia è stato più semplice per il Barcellona di Luis Enrique riaprire la Liga.

Solo merito del marziano? Sicuramente no, tutta la squadra ha disputato una buona partita anche palesando i difetti in fase di non possesso soprattutto nei calci piazzati. Tuttavia è sempre affascinante per gli amanti della tattica vedere i movimenti difensivi della squadra di Luis Enrique. La linea difensiva come al solito è stata guidata da Piquè che con ampi gesti delle braccia invitava i compagni di reparto a salire altissimi, spesso anche a palla scoperta. Un atteggiamento rischioso accentuato la grande pressing sui portatori di palla del Real ma che in molte fasi della partita ha messo in difficoltà gli avanti dei blancos, in particolare Benzema spesso in fuorigioco.

FLOP – Guardiola e il suo City

guardiola1oLontano dal Chelsea in Premier League, eliminato in semifinale di FA Cup dall’Arsenal ai tempi supplementari per 2 a 1, Pep Guardiola alla sua prima stagione in Inghilterra non sta ripetendo i risultati ottenuti prima in Spagna poi in Germania. I ritmi frenetici della Premier, la maggiore aggressività in campo e la mentalità diversa stanno frenando il City che non riesce ad applicare i dettami di gioco del proprio tecnico.

Dopo un inizio scintillante, almeno sotto il punto di vista dei risultati, la squadra di Manchester ha perso via via smalto e posizioni in classifica soprattutto grazie ad una fase difensiva molto carente. Difendere sempre in avanti alla ricerca del pressing invece che rendere la squadra più corta l’ha spesso allungata con la difesa spesso mal posizionata: tanti dei gol incassati dal City sono nate da questi mal posizionamenti individuali. A rendere ancora più difficile la situazione il forzato stop del Capitano Kompany la cui esperienza è certamente mancata nei momenti cruciali della stagione.

Contro l’Arsenal di Wenger la partita del City è stata anche buona a tratti dopo un primo tempo di studio da parte di entrambe le squadre. Tuttavia, errori sottoporta e fragilità difensiva hanno impedito a Guardiola di competere ancora per uno degli obiettivi più importanti della stagione. Il prossimo anno il Pep rafforzerà un organico già ricco per vincere la Premier e in Europa, quale ancora non è deciso vista la posizione di classifica dei citizens.

L’allenatore spagnolo dovrà anche trovare qualche correttivo al suo modulo di gioco in parte cambiato rispetto alla Spagna. Il suo City riparte anche velocemente con immediate verticalizzazioni ma questo sembra non pagare complici le carenze difensive. Ci sarà un ritorno al tiki-taka?

di Aldo Spinelli

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