Manifesto per un pacchetto d’integrazione. La nostra esperienza si fa proposta

“Non è possibile ignorare la presenza dei migranti e immaginare che questi siano solo di passaggio; non è dunque possibile costruire una società futura con un’alta qualità della vita, escludendo parte della popolazione residente dai doveri, dai diritti e dalle scelte di un territorio. E’ importante cogliere che l’integrazione non viene fatta solo nel nostro Paese ma che il processo può essere facilitato anche incentivando i legami e lo sviluppo dei luoghi di provenienza”. Con queste parole Giuseppe Scozzari, presidente del consorzio Connecting People, ha dato appuntamento agli operatori del settore alla Conferenza Stampa di presentazione del “Manifesto per un Pacchetto Integrazione” redatto dal Consorzio Connecting People e diffuso attraverso la rivista Storie di Questo Mondo, che si svolgerà mercoledì 7 luglio alle ore 11,30 presso la Sala del Mappamondo alla Camera dei Deputati ed avrà la  partecipazione di Souad Sbai e Fabio Granata per il PDL, Livia Turco per il PD e Flavio Zanonato per l’ANCI. “Non è solo compito della politica quello di farsi parte attiva nel processo d’integrazione ma sono interpellati tutti i cittadini, i luoghi del vivere sociale e i migranti stessi. Al fianco dei luoghi sociali classici e consolidati (scuola e istituzioni), vogliamo porre al centro la società civile con il Terzo Settore e il mondo delle imprese,” ha proseguito Mauro Maurino Consigliere d’amministrazione di Connecting People. “Le imprese devono e possono lavorare per l’integrazione costruendo un semplice sistema di welfare aziendale, gestito in proprio o attraverso enti di Terzo Settore, Enti bilaterali e mutue. Il sistema può essere finanziato soprattutto attraverso lo storno di una quota percentuale dei contribuiti previdenziali pagati dai migranti stessi che così partecipano direttamente al proprio progetto d’inserimento. Al mondo politico chiediamo interventi importanti sia per consentire l’utilizzo di risorse (quasi a costo zero per il bilancio dello Stato), sia per garantire status ai migranti.”  Il Manifesto propone

provvedimenti che generano opportunità ai migranti attraverso

  • la modifica della legge sulla cittadinanza (L.91/92)
  • la ratifica dell’art 6 lettera C della Convenzione di Strasburgo  per garantire ai migranti residenti la partecipazione a livello locale
  • la modifica della legge delle cooperative sociali con l’inserimento dei rifugiati tra le categorie svantaggiate e l’estensione per questa categoria dei benefici fiscali anche alle cooperative di servizi sociali (art.4 L.381/91)
  • il finanziamento di un programma di edilizia religiosa

 provvedimenti che rendono disponibili risorse economiche:

  • utilizzo di una parte dei contributi previdenziali INPS dei migranti per destinarli a progetti d’integrazione promossi dalle aziende
  • utilizzo delle risorse dell’8 per mille a gestione diretta statale (L.222/85)
  • inserimento del settore “integrazione” tra quelli previsti dalla normativa per le erogazioni delle fondazioni bancarie (art.1 comma 1 lettera C D.Leg.vo 153/1999)  

“Con questa proposta si renderebbero disponibili oltre 100 milioni di euro all’anno. E’ una cifra importante che consentirebbe di realizzare molto più di quanto fatto sino ad ora. Il dibattito europeo punta molto sul tema integrazione. Speriamo che altri si uniscano al lavoro di ricerca che abbiamo intrapreso e che questo dia forza a chi vuole cercare una soluzione positiva alla richiesta di pace sociale che proviene dalle nostre città” ha concluso il presidente Scozzari.

 Giorgio Gibertini

Info: www.connecting-people.it/

Foto: http://etnie.org

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