L’Italia è in crisi e molte strutture sanitarie stanno chiudendo o sono a rischio. La stessa sorte toccherà al centro di agopuntura e filoterapia San Paolo di Napoli. Qualche giorno fa, appresa la notizia, il direttore del centro ha pensato di protestare dissanguandosi, aiutato da alcuni pazienti che si sono incatenati alle porte d’ingresso, sperando così di evitare la chiusura del centro, ma inutilmente. Il direttore, al’uscita dalla riunione che ha deciso definitivamente la chiusura del centro, ha commentato con amarezza: “A volte bisogna accettare le sconfitte. Infatti, nonostante il centro non gravi sui conti della Regione, sarà chiuso”. Il centro presta terapie a pagamento (anche se il costo è accessibile), non occorre quindi il ticket a carico della Regione e non attinge dai fondi della Asl Na1. Ma ormai l’accordo tra Regione e Governo è di chiudere tutte le strutture “extra”, così la sorte dell’ospedale è decisa. A nulla sono valsi i sacrifici del direttore Ottavio Iommelli o dell’infermiera Mariarca Terracciano che lo scorso maggio è morta in seguito ad un salasso fatto per protestare contro chi non dava gli stipendi ai dipendenti del centro.
di Redazione
Foto: ilgazzettino.it
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