Bojo e la credibilità politica

‘Io rosico’ – voce del verbo ‘rosicare’, dal latino rōsĭcare, derivato di rōdĕre, in senso proprio significa ‘rosicchiare’ ma a Roma uno che, come me, sta ‘rosicando’ non sta rosicchiando un osso: si sta rodendo per l’invidia, la gelosia, la rabbia –. 

Se la mia dotta spiegazione è stata chiara, comprenderete cosa intendo quando dico che, osservando Boris Johnson e la politica britannica, rosico. E rosico di brutto.

Da quando è primo ministro, Bojo ha collezionato una serie di insuccessi e figuracce  memorabili.

Ha esordito spavaldo, dichiarando che avrebbe rapidamente risolto l’annosa vicenda della Brexit; in concreto, non ha concluso nulla. Ed io rosico.

Ha mentito alla Regina (roba da gogna a vita) per chiudere il Parlamento e poter, così, negoziare un accordo eludendo un confronto democratico. La Corte Suprema britannica si è espressa molto duramente contro la condotta menzognera e dispotica del primo ministro: non era mai era accaduto prima. Ma c’è sempre una prima volta ed è arrivata grazie a Bojo. Ed io rosico.

Sebbene non sia riuscito a stipulare un accordo con l’Europa, Bojo ha deciso di risolvere il problema della Brexit a modo suo: il 31 gennaio scorso ha fatto festeggiare alla nazione l’uscita dall’Europa. Ci sono state feste di piazza, rintocchi di campane, bandiere sventolanti, fuochi d’artificio. Tutto il corredo per una celebrazione come si deve. Evviva, abbiamo brexato, ha detto. In concreto, però, non è cambiato nulla: non sono state definite le condizioni di uscita e già si vocifera di un ulteriore rinvio della Brexit. In pratica, è come se Boris avesse festeggiato una nascita al quarto mese di gravidanza, senza sapere nemmeno se il pupo sarà maschio o femmina e come andrà a finire. Ed io continuo a rosicare.

Poi è arrivato il coronavirus e la gestione di Bojo è stata in assoluto la peggiore d’Europa, peggio pure della Svezia: gli svedesi, almeno, hanno avuto il coraggio di tentare davvero la follia dell’immunità di gregge e non ne hanno fatto mistero.

I britannici, invece, capeggiati dallo statista biondo, hanno scelto l’ibrido: hanno chiuso le attività in ritardo e hanno poco e male vigilato sul rispetto del distanziamento sociale ed è così che sono diventati il primo paese in Europa per numero di morti. Ed io rosico sempre più.

I collaboratori di Bojo sono, in buona parte, suoi degni sodali. Ricordiamone due: l’esimio Sir Patrick Vallance, cui dobbiamo la tentata applicazione dell’immunità di gregge, e l’insostituibile consigliere Dominc Cummings, insostituibile davvero perchè per tenerlo al suo fianco Boris si è giocato l’ultimo straccio di credibilità che gli fosse rimasto.

La vicenda risale ad aprile, quando a tutti era imposto di star chiusi in casa ed invece Cummings, con moglie e figlio, è salito in macchina e se ne è andato a Durham, ridente villaggio a 300 miglia da Londra. Lì abitano i suoi genitori e piombare a casa loro gli era parsa la soluzione migliore perchè, avendo contratto il virus e temendo che anche la moglie fosse stata infettata, avrebbe potuto affidare loro il figlio minore. Un genio del quale tutti, parlamentari e cittadini, hanno chiesto la destituzione ma non c’è stato verso: “ha fatto quello che ha ritenuto giusto per la sicurezza del figlio”, lo ha difeso Boris, e lo ha lasciato al posto suo. Ed io stra-rosico.

Rosico e strarosico perchè, se fosse stato un primo ministro italiano a fare tutto quello che ha fatto Johnson, adesso sarebbe additato, nel mondo, come un cialtrone,  politicamente parlando, e noi italiani, di conseguenza, un popolo di cialtroni per averlo messo alla guida del paese. Non voglio qui rimembrare le gesta di Berlusconi ma, ai tempi, essere italiano ed essere presi in giro in qualsiasi parte del mondo era un tutt’uno: bunga-bunga, ci dicevano ovunque. A Londra hanno anche aperto una pizzeria con quel nome.

Ed invece dei britannici non si parla, manco una battutina. Vedi cosa vuol dire farsi la fama delle persone serie? Loro campano di rendita sulla base di una credibilità acquistata negli anni grazie anche ad un ottimo marketing, noi scontiamo il prezzo di una pessima politica, che ci sta portando all’indigenza (e si sa che i poveracci non li ascolta nessuno), e di un pessimo marketing. 

Così, nonostante Bojo, loro rimangono “gli inglesi”, seri e capaci,  e noi  i soliti “italiani”, un po’ cialtroni e inaffidabili. 

Ed io rosico e me rode da mori’ – voce del verbo ródere, [lat. rōdĕre], in senso proprio significa “staccare con i denti minuti frammenti da un corpo solido e in genere molto duro” ma a Roma uno che “je rode” sta provando un grave dispiacere e risentimento, soprattutto per un insuccesso personale o per invidia nei confronti di successo e fortuna altrui – .

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