#Romalapagoio. Il degrado di Roma coinvolge anche Gassmann. Il sindaco apprezza, noi no

roma1Abbiamo più volte scritto di Roma, del suo sindaco, delle problematiche che affliggono la città e che ogni giorno costringono i romani a sopravvivere in una metropoli governata da una giunta comunale incompetente. Ma l’attualità ci induce ad occuparcene di nuovo.

Alessandro Gassmann ha lanciato l’hashtag #Romasonoio, “Armiamoci di scopa, raccoglitore e busta per la mondezza e ripuliamo ognuno il proprio angoletto della città”. Immediata la risposta del sindaco Marino che ovviamente apprezza.

Ma Roma sono anche io che pago la TASI per usufruire dei servizi al cittadino e l’AMA perché produco immondizia e il comune dovrebbe adoperarsi a portare via. Su questo punto Gassmann, il salvatore di Marino, dice “Diamo un esempio di civiltà a chi ci governa ed a chi ci insulta. Basta lamentarsi, basta insulti, FACCIAMO!” 

Ma perché non dovremmo lamentarci e fare noi? Perché, invece, i trasporti pubblici non funzionano come dovrebbero? I vigili in città sono pochi e inefficienti? La pulizia di strade e parchi non viene effettuata? Eppure #Romalapagoio! Questo è il mio hashtag.

Roma, grazie a Marino, viene criticata ogni giorno.  La gestione capitolina è stata disapprovata nei giorni scorsi anche dagli Stati Uniti e da Roma. Il primo attacco è giunto dal New York Times, il secondo da Matteo Renzi.

Il quotidiano newyorkese ha dato risalto in prima pagina al degrado di Roma titolando “Il sindaco è onesto, ma lo è abbastanza per fermare il declino della Città eterna?”.  Grazie a Marino anche negli USA si sono accorti del decadimento di Roma.

L’altro attacco, forse ancora più grave, è arrivato direttamente dal nostro Presidente del Consiglio, nonché segretario del Pd, il quale ha tuonato per l’ennesima volta contro il “suo” sindaco “Governi o vada a casa”. Come dire, basta parole e scuse.

A Roma siamo arrivati oltre il limite della decenza. La capitale d’Italia sembra essere stata colpita da una sciagura. Abbandonata a se stessa. L’immondizia è ovunque, in periferia ma non solo.

Le buche sulle strade, aumentate in maniera esponenziale. Pericolosissime, soprattutto per i motociclisti, sembrano essere causa di una pioggia di meteoriti mentre sono soltanto opera dell’incuria di una gestione comunale inetta.

Il traffico caotico in luglio, figuriamoci in autunno alla riapertura delle scuole. E poi, ambulanti abusivi padroni di marciapiedi e di piazzali antistanti monumenti ed opere d’arte millenarie; servizi pubblici scarsi, la metropolitana della città che sfreccia nelle gallerie sotterranee con le portiere aperte. L’ATAC, la società comunale che gestisce il trasporto pubblico della città, che fino a poche settimane fa era considerata dal sindaco un fiore all’occhiello della gestione comunale, azzerata nei vertici dallo stesso primo cittadino.

Vice sindaco, assessori e dirigenti comunali che si dimettono. Criticati in patria e irrisi all’estero e Ignazio Marino, incurante di tutto ciò, non si dimette e continua a fare un lavoro che non sa fare. Ma cos’altro deve succedere affinchè un sindaco lasci la poltrona?

E’ onesto, dicono in tanti, nonostante la vicenda di Mafia capitale che ha colpito la sua giunta, lui ne è uscito pulito; è un bravo medico, con un passato anche nel servizio sanitario americano. Sicuramente una persona seria, un bravo professionista. Si, concordo. Ma decisamente un pessimo sindaco.

D’altronde, come gran parte dei romani stanchi e delusi lamentano, qui non si sta facendo un processo all’uomo o al professionista sanitario, si sottolinea, per l’ennesima volta, l’incapacità del politico professionista nel gestire un’istituzione come il governo della capitale d’Italia. Non ci si può improvvisare pilota di aerei se hai guidato al massimo una Panda.

Il disfacimento di Roma è ormai davanti agli occhi di tutti, amici del sindaco compresi che man mano stanno prendendo le distanze dal primo cittadino e dalla sua giunta.

Noi non siamo tra quelli che vorrebbero il commissariamento di Roma perché sarebbe uno sfregio alla città ed un’offesa ai romani. Così come non siamo tra quelli che si accontentano di un rimpasto di governo della giunta della capitale ma siamo decisamente tra quanti vorrebbero nuove elezioni per ridare la possibilità a chi ha votato Marino di poterlo rivotare se soddisfatti del suo operato.

Offrendo al primo cittadino l’opportunità di governare con un mandato legittimo dopo che il primo è stato invalidato da inefficacia e vicende oscure. Sfidando di nuovo i suoi avversari.

Roma non si governa con le iniziative, pur lodevoli, di cittadini eccellenti. Per migliorare la città e riportarla agli antichi splendori è necessaria una giunta di uomini e donne competenti e capaci.

di Enzo Di Stasio

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