Renzo e don Rodrigo: dalla sete di giustizia al perdono

renzo don rodrigo

«Con la voce rotta dal pianto, raccontò come, pochi giorni prima, mentre tornava dalla filanda, ed era rimasta indietro dalle sue compagne, le era passato innanzi don Rodrigo, in compagnia d’un altro signore; che il primo aveva cercato di trattenerla con chiacchiere […] non punto belle; ma essa, senza dargli retta, aveva affrettato il passo, e raggiunte le compagne; e intanto aveva sentito quell’altro signore rider forte, e don Rodrigo dire: scommettiamo». Inizia così il terzo capitolo di I promessi sposi. Lucia racconta un fatto a cui inizialmente non aveva dato peso, ma che in realtà è il motore primo di tutto questo incredibile romanzo. Una scommessa imbastita per capriccio tra don Rodrigo e il cugino Attilio: ecco perché il matrimonio tra Renzo e Lucina «non s’ha da fare».

Renzo e la giustizia

Don Rodrigo è il signorotto locale mediocre e prepotente che quando passava per le vie del paese «i contadini, gli artigiani […] si ritiravan rasente al muro, e di lì facevano scappellate e inchini profondi, ai quali [egli] non rispondeva». È l’antagonista per eccellenza: egoista, malvagio, superficiale. Egli vuole solo possedere Lucia, esercitare il suo potere su una popolana indifesa. Il suo atteggiamento non contempla alcun tipo d’amore. Ma nemmeno la conseguente conflittualità che viene a crearsi tra questo personaggio e Renzo si consuma sulla base dell’amore. L’opposizione si misura piuttosto sul tema della giustizia.

Come afferma Franco Fido nel saggio Il sistema dei personaggi nei Promessi sposi, «L’opposizione […] avviene sul piano della giustizia, invocata da Renzo e calpestata da don Rodrigo. Renzo ha ragione, ma don Rodrigo è socialmente tanto superiore, che non solo il matrimonio non si farà, ma i due uomini non possono trovarsi faccia a faccia, pena la rovina o la distruzione fisica di Renzo». Ma Tramaglino non ci sta e assume su di sé il ruolo di colui che vuole ad ogni costo ripristinare la giustizia. Non solo per il torto subito, ma anche per liberare il suo paese dall’arroganza del signorotto: «La farò io, la giustizia, io! […] Risoluzione e pazienza… e il momento arriva. Sì, farò io giustizia: lo libererò io il paese: quanta gente mi benedirà».

Il conflitto e il perdono

Il conflitto tra Renzo e don Rodrigo si consuma tutto a distanza, senza che i due personaggi si trovino mai l’uno in presenza dell’altro. E in gran parte si snoda nella coscienza del protagonista, l’unico dei due che ne avverte davvero il peso. Nella sua convinzione di voler ripristinare la giustizia, Renzo dimostra tutta la sua irruenza e l’eccessiva fiducia nelle sue possibilità umane. Egli inizialmente rifiuta di lasciarsi andare alla Provvidenza divina (unica vera forza che guida le vicende nel romanzo manzoniano). Pensa di farsi autore del suo destino e non sembra affatto incline al perdono. Tuttavia nel corso della storia, Tramaglino supererà questa ottica, diventando più maturo e consapevole.

La dimostrazione di questa maturazione si ha quando Renzo, spinto da fra Cristoforo, perdona don Rodrigo: «capisco che non gli avevo mai perdonato davvero; capisco che ho parlato da bestia, e non da cristiano: e ora, con la grazia del Signore, sì, gli perdono proprio di cuore». Ed ecco che adesso il terreno è pronto per il fatidico incontro dei due antagonisti. Fra Cristoforo conduce Renzo in una capanna del lazzaretto, dove ci sono degli appestati. Uno dei questi è Don Rodrigo, che sta morendo. Dopo una prima reazione di rifiuto, Renzo si unisce a fra Cristoforo nella preghiera per la sua salvezza. Egli esce dunque vincitore dal conflitto, ma solo grazie alla peste che ha messo fine all’esistenza del potente. Una vittoria amara che non implica più la sconfitta dell’avversario, ma solo la presenza di un vincitore che si redime attraverso il perdono e un vinto redento dalla misericordia. 

Fonte foto: libriantichionline.com

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata

Per inserire il commento devi rispondere a questa domanda: *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.