Silvio Berlusconi si è presentato ieri mattina a Palazzo di Giustizia per il processo Mediatrade. Al suo arrivo il premier ha trovato ad accoglierlo molti suoi sostenitori, con slogan di appoggio e di difesa. Mentre in aula si svolgeva il processo (durato circa due ore), fuori sostenitori e avversatori di Berlusconi si scontravano a suon di frasi e non solo. Berlusconi è indagato per frode fiscale e appropriazione indebita insieme ad altre 11 persone, tra cui il primogenito Piersilvio e Fedele Confalonieri. Il Premier, al termine del processo, ha rassicurato i suoi sostenitori dicendo: “È andata bene, sarò in aula anche nelle prossime udienze” (il 4 aprile la successiva). Berlusconi si è sempre dichiarato innocente; in una telefonata a Mattino 5 ha detto: “E’ un fatto confermato da tutti i testimoni che io, nella mia azienda, in Mediaset, non mi sono mai occupato dell’acquisto di diritti televisivi ed è un fatto, confermato da tutti i testimoni, che dal gennaio del ’94, quando sono sceso in campo nella politica e mi sono dimesso da ogni carica, mi sono allontanato dalle aziende che avevo fondato per dedicarmi solo ed esclusivamente al Paese”. Accuse infondate e ridicole, le definisce il Presidente del Consiglio, che si rammarica soprattutto del fatto che solo in Italia un Presidente deve rispondere di accuse che risalgono agli anni ’90 e che non fanno parte della sua attività politica. In questo modo, spiega, è costretto a distogliere l’attenzione dal proprio impegno per il Paese. La colpa di tutto? Neanche a dirlo, i comunisti: “Bisogna continuare a tenere sotto una spada di Damocle giudiziaria e mediatica il nemico ideologico e politico che è Silvio Berlusconi, che è l’ostacolo che impedisce alla sinistra di raggiungere il potere. Purtroppo il comunismo in Italia non si è mai arreso e non è mai cambiato c’è ancora chi usa il codice penale come uno strumento di lotta ideologica e pensa che la parte politicizzata della magistratura possa usare qualsiasi mezzo per annientare l’avversario che è vittorioso nelle elezioni e forte nel consenso popolare”.
di Redazione
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