Parte EUROSUR: nuovi strumenti per salvare la vita ai migranti e prevenire la criminalità alle frontiere dell’Unione europea

migranti_280xFreeEUROSUR doterà l’UE e i suoi Stati membri di strumenti migliori per prevenire reati transfrontalieri come la tratta di esseri umani o il traffico di droga, e al contempo per individuare e assistere le piccole imbarcazioni di migranti in pericolo, nel pieno rispetto degli obblighi europei e internazionali, compreso il principio di non respingimento.

“Mi rallegro del lancio di EUROSUR, una soluzione autenticamente europea che permetterà di salvare la vita di migranti in viaggio su imbarcazioni sovraffollate e insicure, di evitare ulteriori tragedie nel Mediterraneo e anche di fermare imbarcazioni veloci che trasportano la droga. Il raggiungimento di questi obiettivi dipende in misura considerevole da uno scambio tempestivo di informazioni e da un impegno coordinato tra gli organismi nazionali e quelli europei: EUROSUR fornisce questo quadro, nel pieno rispetto degli obblighi internazionali”, ha dichiarato Cecilia Malmström, Commissaria dell’UE per gli Affari interni.

EUROSUR sarà introdotto in modo graduale, da principio, il 2 dicembre 2013, nei 18 Stati membri dell’UE alle frontiere esterne meridionali e orientali e in Norvegia, paese associato a Schengen; gli altri 11 Stati membri dell’UE e gli altri paesi associati a Schengen si uniranno il 1° dicembre 2014. Nei prossimi anni si procederà ad aggiornare continuamente le diverse componenti di EUROSUR.

Cooperazione tra agenzie, scambio di informazioni e risposta comune

L’ossatura di EUROSUR è formata dai “centri nazionali di coordinamento”, tramite i quali tutte le autorità nazionali responsabili della sorveglianza delle frontiere (ad esempio le guardie di frontiera, la polizia, la guardia costiera, la marina militare) sono tenute a cooperare e a coordinare le rispettive attività. Tali autorità nazionali si scambiano informazioni su episodi che si verificano alle frontiere esterne terrestri e marittime, sulla situazione e sull’ubicazione dei pattugliamenti, nonché relazioni analitiche e di intelligence, tramite “quadri situazionali nazionali”.

Grazie a questa cooperazione e a questi scambi di informazioni, gli Stati membri possono reagire molto più rapidamente a qualsiasi episodio di migrazione irregolare e di criminalità transfrontaliera, o che comporti un rischio per la vita dei migranti.

L’Agenzia dell’UE per le frontiere, Frontex, svolge un ruolo importante nel mettere insieme e analizzare i dati del “quadro situazionale europeo” raccolti dagli Stati membri, individuando in tal modo eventuali cambiamenti nelle rotte migratorie o nei metodi utilizzati dalle reti criminali. Il quadro situazionale europeo contiene anche informazioni raccolte durante le operazioni congiunte e sulla zona prefrontaliera. Frontex, inoltre, aiuta gli Stati membri a localizzare le piccole imbarcazioni cooperando strettamente con altre agenzie dell’UE, come l’Agenzia europea per la sicurezza marittima e il Centro satellitare dell’Unione europea.

EUROSUR permette agli Stati membri di reagire più rapidamente non solo a singoli episodi, ma anche a situazioni critiche che si verificano alle frontiere esterne. A questo scopo, le frontiere esterne terrestri e marittime sono state divise in “sezioni di frontiera”, a ognuna delle quali è stato attribuito un “livello di impatto”, paragonabile a un semaforo. In tal modo, è possibile individuare i punti critici delle frontiere esterne, innescando una reazione standard a livello nazionale e, se necessario, europeo.

Un’attenzione particolare è stata dedicata al rispetto dei diritti fondamentali e degli obblighi derivanti dal diritto internazionale. Ad esempio, vanno considerate prioritarie le speciali esigenze dei minori, dei minori non accompagnati e delle persone bisognose di assistenza medica urgente. Il regolamento EUROSUR  specifica a chiare lettere che gli Stati membri e Frontex devono conformarsi pienamente ai principi di non respingimento e di rispetto della dignità umana quando trattano con persone che necessitano di protezione internazionale. Poiché lo scambio di informazioni nell’ambito di EUROSUR è limitato alle informazioni operative, quali l’ubicazione di episodi e pattugliamenti, la possibilità che si scambino dati personali è molto limitata. (noodls)

foto: rainews24.it

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