L’effetto Renzi e il futuro dei nostri parlamentari

L’effetto Renzi, ma soprattutto le conseguenze dovute all’attuale gestione egoistica della politica italiana, da parte del governo Berlusconi ma anche di un’opposizione inetta, ha portato in molti a riflettere sulla legittimità di attuare un altro sistema democratico per governare il nostro paese.

Una struttura basata sulla possibilità di permettere al cittadino di poter scegliere il proprio leader con l’elezione diretta; come per esempio già accade per i sindaci delle nostre città. Votando direttamente la persona senza dover essere rappresentati dall’onorevole tizio, in forza ai cetrioli bitorzolosi, o dall’onorevole caio, in forza ai pizza e fichi. Figure che, tra l’altro, con la legge elettorale attuale, che non prevede l’elezione diretta del deputato ma la cooptazione dello stesso, hanno perso anche il ruolo proprio: quello di rappresentare il cittadino dinanzi alle istituzioni.

Si tratterebbe di fatto di una forma di democrazia diretta, un argomento questo che per troppo tempo è rimasto escluso dal dibattito pubblico in molte parti del mondo e soprattutto in Italia; certo si discute di referendum e di altri strumenti tipici della democrazia diretta, ma si esclude a priori la possibilità di costruire un sistema-Stato interamente strutturato sui suoi principi e strumenti. Anche il mondo accademico, come pure quello intellettuale in generale, è assai restio ad impostare un discorso di questo tipo, forse per dei pregiudizi ormai endemici che inducono a credere nell’impossibilità pratica di realizzare un simile progetto, succubi di stereotipi che per lungo tempo hanno indotto a pensare che questa potesse essere solo una proposta utopica, senza soffermarsi troppo a riflettere sulle enormi possibilità offerte al giorno d’oggi dalle moderne tecnologie di comunicazione di massa multimediale e interattiva.

Si rischierebbe una dittatura? Non credo. Forse questo rischio era possibile nei tempi passati. Oggi la rete, la cultura e l’immediatezza dell’informazione non permetterebbero a nessuno di impadronirsi della nostra libertà.

Immaginate, invece, quanti milioni di euro si risparmierebbero e quanti attuali parlamentari troveremmo nei bar a servirci un caffè piuttosto che al ristorante a portarci una pietanza o in una scuola ad insegnare la costituzione ai nostri figli. Un modo nuovo per ridare il giusto valore al denaro e riportare la responsabilità personale al centro dell’individuo. Inattuabile? Io credo di no.

Enzo Di Stasio

Foto: grazia.it

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