“L’Altra Europa con Tsipras” annuncia battaglia

UE-elezioni-europee-300x213_54_2203Olli Rehn continua a portare avanti con insistenza la politica del rigore, che a dire il vero, ha prodotto solo effetti disastrosi ovunque, ma dietro l’angolo ci sono le prossime elezioni europee, che si terranno a Maggio e Tsipras, designato alla Presidenza della Commissione Europea, sembra pronto a dare battaglia.

Almeno questo si evince dalla lista dei 73 candidati proposti dalla lista “Altra Europa con Tsipras”.

Nella lista italiana figurano 37 uomini e 36 donne. Di questi 59 sono stati presentati dal mondo dell’associazionismo, mentre gli altri 14 sono arrivati da Sel e Rifondazione Comunista.

Trenta mila sono state le firme raccolte grazie all’appello dei garanti della lista, tra cui spiccano Paolo Flores d’Arcais e Camilleri (quest’ultimo si è tuttavia ritirato, anche se continuerà ad appoggiare la lista).

L’obiettivo più ambizioso della sinistra radicale è quello di raddoppiare l’ostacolo dello sbarramento del 4%, triplicando il quorum di chi si appella ancora al “libero voto”.

Tra i temi che la sinistra radicale vuole portare avanti, c’è quello di dimostrare che si può uscire dalla crisi senza ricorrere all’austerità e soprattutto l’insubordinazione verso la sovranità dell’Europa.

Come ricordano i candidati, bisogna garantire equa ridistribuzione della ricchezza in maniera democratica e per farlo l’Europa deve rivedere politicamente i suoi trattati, ovvero: rovesciare i mandati costitutivi della Bce; avviare un piano d’investimenti pubblici e applicare con ogni mezzo tutele sociali adeguate, come ad esempio il salario minimo per disoccupati e precari.

Ricordiamo che il voto per le europee si terrà il 25 maggio e che ogni stato deve eleggere un numero di deputati a seconda dell’ampiezza del territorio occupato.

I voti di preferenza non saranno più di tre e si voterà con sistema proporzionale con una soglia di sbarramento al 4%.

Una curiosità: i candidati sono espressi dal partito politico nazionale, ma quando essi saranno eletti deputati al Parlamento europeo, potranno decidere di aggregarsi ai gruppi politici transnazionali che per la prima volta potranno esprimere la preferenza per il loro candidato in qualità di presidente della Commissione Europea.

di Simona Mazza 

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