La storia dei ‘nasoni’ di Roma e l’unicità delle 3 cannelle

Che cosa sono i nasoni di Roma

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Uno dei nasoni più ammirati, quella del Circo Massimo con il Palatino a fare da sfondo

I cosiddetti ‘nasoni’ romani, sono le tipiche fontanelle che si incontrano in molte vie della città Eterna.

Sono divenuti di fatto uno dei simboli più noti di Roma.

Questi distributori di acqua pubblica, tanto cari a romani e turisti specialmente nella calura estiva, hanno una lunga e particolare storia alle loro spalle.

La nascita dei nasoni, 1872 – 1874

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La cannella a forma di testa di drago

Le fontanelle romane nacquero nel periodo compreso tra il 1872 ed il 1874 quando l’allora sindaco Luigi Pinciani, decise di rendere disponibile ai cittadini in modo diffuso e capillare l’acqua potabile.

Il progetto iniziale vedeva i nasoni realizzati in ghisa e dotati di 3 cannelle, due laterali e una frontale, a forma di testa di drago.

La trasformazione delle fontanelle e l’impatto del risparmio idrico

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Il terzo nasone di Roma con 3 cannelle, la famosa fontanella del Pantheon

Nel corso degli anni, i nasoni persero le 3 bocchette di uscita dell’acqua per dotarsi di una unica cannella ricurva, somigliante ad un naso umano, da cui deriva il nomignolo con cui i romani le identificano.

Intorno al 1980, l’esigenza di ridurre il consumo idrico della Capitale, convinse il Comune di Roma ad interrompere il flusso continuo dell’acqua, introducendo una antiestetica manopola che aveva la funzione di attivare e chiudere la fuoriuscita del prezioso liquido.

Questa soluzione non ebbe grande successo e progressivamente le manopole furono rimosse.

La presenza dei nasoni oggi e la ‘superstiti’ fontanelle con 3 cannelle

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Via della Cordonata, il nasone protagonista de I Soliti Ignoti di Monicelli

L’ACEA, società che gestisce l’approvvigionamento idrico della città di Roma, è arrivata a censire nel territorio cittadino oltre 5.000 fontanelle ma nel tempo si sono ridotte per diversi motivi.

Ancora oggi però se ne trovano almeno un centinaio nel centro storico che diventano circa 300 se si estende il conteggio all’interno della cinta muraria cittadina.

Abbiamo detto all’inizio di questo racconto che i nasoni persero le tre cannelle iniziali per essere equipaggiate con una sola bocchetta ma esistono 3 eccezioni, ancora oggi attrazioni per gli appassionati.

Una, forse quella con la storia più particolare, si trova in Via della Cordonata, a pochi passi dai Mercati di Traiano, ed è stata involontaria protagonista del film ‘I soliti ignoti’ di Mario Monicelli.

Una seconda campeggia nella Piazza del Pantheon ed è stata di recente restaurata.

La terza è meno in vista e si trova in Via di San Teodoro, un angolo speciale tra il Foro Romano ed il Circo Massimo.

Questi unici e speciali esemplari di nasoni a 3 cannelle sono raccontati negli scatti di ‘Fotografie InLibertà’.

Via di San Teodoro, una delle 3 superstiti fontanelle con le 3 cannelle

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