La realizzazione della Leggenda Personale

L’Alchimista di Paulo Coelho è un romanzo che ha il sapore della leggenda. In poco più di duecento pagine racconta l’incredibile viaggio del pastore Santiago che abbandona la sua terra e vende il suo gregge per cercare un tesoro che ha visto in sogno. Sembra una decisione folle, ma non si tratta di una visione onirica qualunque: è un sogno che parla il Linguaggio del Mondo.

Il Linguaggio del Mondo e la Leggenda Personale

Si tratta del linguaggio parlato dall’Anima del Mondo. Mette in comunicazione ogni elemento dell’universo rivelando che «tutto è una cosa sola» perché ogni cosa è stata creata da una stessa Mano. Non esistono parole per dargli voce. Ci sono solo segnali che ogni uomo può cogliere ascoltando il suo cuore. Il sogno del pastore è uno di questi segnali, un’indicazione per la realizzazione della propria Leggenda Personale. 

Per Leggenda Personale Coelho intende il desiderio più grande dell’uomo. Varia da individuo a individuo ed è il motivo per cui il singolo viene concepito dall’Anima del Mondo. Costituisce la missione che lo muove alla vita e l’obiettivo inscritto nel suo destino. L’occasione di realizzare la Leggenda Personale è data a tutti, tanto è vero che «quando desideri qualcosa, l’intero Universo cospira affinché tu possa realizzare quel desiderio». Tuttavia, oltre alla cosiddetta Fortuna del Principiante, serve una grande forza di volontà. Esistono forze misteriose infatti, sorte apposta per insinuare il dubbio che la Leggenda Personale sia impossibile da realizzare.

Il re di Salem

Santiago — che da sempre persegue la sua vocazione al viaggio — parte alla ricerca del tesoro solo dopo l’incontro con un vecchio che si rivela un re: il re di Salem. Si tratta di una figura tipicamente favolesca. Proviene da un luogo notoriamente legato alla stregoneria, è saggio e indossa un mantello che nasconde un pettorale d’oro e pietre preziose. Ma il re costituisce anche un chiaro riferimento biblico. Si presenta come una sorta di Messia che rivela all’umanità una verità fondamentale: quella sull’esistenza e l’importanza della Leggenda Personale. Per farlo si rivolge a un umile pastore perché quando venne al mondo Cristo furono proprio i pastori a riconoscere in lui il Figlio di Dio. 

Per Santiago il re di Salem è soprattutto un segnale, quello decisivo che lo spinge a salpare alla volta delle Piramidi dove, stando al sogno, si nasconde il tesoro. Si tratta di un luogo più simbolico che geografico: lontano, difficilissimo da raggiungere, arcaico e avvolto nel mistero. Non a caso è la dimora della Sfinge, simbolo dell’enigma. Ma al contrario degli indovinelli della Sfinge, i segnali enigmatici che il pastore si trova a decifrare sono interpretabili in tanti modi. A ogni interpretazione corrisponde una scelta e ogni scelta rappresenta la tappa di un percorso. 

Il valore delle scelte

Una delle scelte più significative del pastore si ha quando, appena arrivato in Africa, viene derubato. È il primo grande imprevisto che si trova a affrontare e fa vacillare la sua forza di volontà: «Cosa mi posso aspettare dal futuro? Sarò più duro con gli altri e non mi fiderò di nessuno, perché una persona mi ha tradito? Odierò coloro che hanno trovato un tesoro nascosto, perché io non sono riuscito a scoprire il mio? E cercherò di custodire gelosamente i miei averi, perché sono troppo meschino per abbracciare il mondo?». Eppure la sua innata fiducia nel destino lo porta a rimettere ogni scelta alle pietre consegnategli dal re di Salem, Urim e Tummir, che danno risposte solo a chi sa già esattamente quello che vuole. 

In realtà l’unico potere delle pietre è far emergere la scelta che già alberga nell’animo di chi le consulta. Santiago vuole proseguire la ricerca del tesoro, Urim e Tummir non fanno che dargli la spinta che gli serve per risollevarsi dopo la caduta. E così incontra il mercante di cristalli, l’aspirante alchimista inglese che ricerca il compimento della sua Leggenda Personale nei libri anziché nel mondo che lo circonda, il cammelliere e soprattutto la bella Fatima. Fatima, in quanto donna del deserto, ha la virtù di saper aspettare e dimostrerà al pastore che l’Amore vero non si oppone mai al compimento del destino di chi lo prova. Anzi, consente di perseguire la missione della vita con più forza.

La forza dell’Alchimia

Dopo Fatima il pastore incontra un’altra figura fondamentale: l’Alchimista. Un uomo così potente da saper trasformare il piombo in oro, che lo accompagnerà nell’ultimo tratto del suo viaggio e tramite l’alchimia lo spingerà a penetrare definitivamente il Linguaggio del Mondo. Grazie a lui il pastore scoprirà che la chiave di lettura di questo linguaggio è un Amore con la “a” maiuscola che «trasforma, arricchisce e perfeziona l’Anima del Mondo».

E allora sarà a sua volta un grande alchimista perché progredendo alla luce dell’Amore trasformerà se stesso e il mondo che lo circonda, arrivando a ricoprire il posto che l’Anima del Mondo gli ha assegnato nell’ordine dell’universo. Come afferma l’Alchimista infatti, siamo noi che realizzando la nostra Leggenda Personale permettiamo al piombo (metallo scuro, pesante e atto a fabbricare pallottole) di esaurire la sua funzione e trasformarsi in oro. Poiché al di là della ricerca dell’Elisir di Lunga Vita e della Pietra Filosofale, il vero scopo dell’Alchimia è proprio dimostrare che «ogniqualvolta riusciamo a migliorare nella nostra essenza, anche tutto ciò che ci circonda diventa migliore». 

Fonte foto: wall.alphacoders.com

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